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Filiera Corta

Consumi: nel 2009 tasso di inflazione pari allo 0,8%

A dicembre il tasso di inflazione ha registrato un aumento tendenziale dell'1% rispetto allo 0,7% di novembre, mentre sul piano congiunturale la crescita e' stata dello 0,2%. E' quanto comunica l'Istat, sottolineando che il tasso di inflazione medio annuo per il 2009 e' stato pari a +0,8%. L'accelerazione dell'inflazione a dicembre, spiega l'istituto di statistica, risente delle tensioni sui prezzi dei servizi e degli aumenti dei prezzi di tabacchi, i cui effetti sono stati in parte compensati dalla flessione dei prezzi nel comparto energetico. Al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, il tasso tendenziale di inflazione a dicembre rimane stabile all'1,3%, mentre nella media del 2009 l'inflazione registra una crescita dell'1,6%. Con un aumento medio -commenta Coldiretti - dell'1,8 per cento i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti nel 2009 piu' del doppio dell'inflazione nonostante il crollo dei prezzi riconosciuti agli agricoltori in campagna che si sono ridotti in media del 13 per cento nello stesso arco di tempo. I consumatori italiani - sottolinea la Coldiretti - non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia invece di provocare l'abbandono delle campagne, a causa delle inefficenze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare che sono costate, a cittadini ed imprese agricole, 5,8 miliardi nel 2009 per effetto dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari nonostante il forte calo nei prezzi delle materie prime agricole. Secondo l'analisi della Coldiretti, ad esempio, il prezzo del grano riconosciuto agli agricoltori e' oggi molto piu' basso di quello di 25 anni fa con le quotazioni che sono quest'anno al di sotto dei costi di produzione su un valore di poco superiore ai 14 centesimi al chilo, il 42 per cento in meno rispetto allo scorso anno e il 39 per cento in meno rispetto al 1985. Se allora - spiega la Coldiretti - il prezzo del grano era di 23 centesimi al chilo e quello del pane di 52 centesimi, oggi un chilo di grano e' venduto al prezzo di circa 14 centesimi mentre un chilo di pane e' acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 2,8 euro al chilo, ma che raggiunge i 5 euro e oltre per quelli piu' elaborati. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale - sostiene la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. Si tratta - conclude la Coldiretti - di un forte ostacolo alla ripresa economica in un Paese dove quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all'anno (dei quali 144 a casa e 71 per mangiare fuori), con l'agroalimentare che svolge peraltro una funzione da traino per l'intero Made in Italy all'estero. L'aumento dello 0,8% dell'inflazione registrato dall'Istat nel 2009 - spiegano Federconsumatori e Adusbef - vale una maggiore spesa di 240 euro annui a famiglia. "La crescita dei prezzi - incalzano - e' avvenuta in concomitanza con una forte riduzione dei costi all'origine e con una drammatica caduta del potere di acquisto delle famiglie, dell'1,9% secondo l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, pari a 565 euro a famiglia. La crisi, al contrario di quanto affermano in molti, pero'", si legge in una nota congiunta delle due associazioni, "ancora non si e' conclusa, lo confermano anche i primi segnali del 2010, che non depongono affatto a favore di una ripresa del potere di acquisto delle famiglie. Stiamo registrando, infatti, numerose tensioni sui prezzi, dall'rc-auto alle bollette del gas, dai trasporti all'acqua, dai rifiuti ai carburanti, con una previsione di aumenti tariffari nel 2010 di oltre 660 euro. Il 2009, ormai, si e' concluso senza che nessuna manovra sia stata avviata a favore delle famiglie. Con il nuovo anno, e' indispensabile cambiare rotta. E' ora di smetterla con i dibattiti su immunita' e processi piu' o meno brevi e decidersi una volta per tutte ad occuparsi delle famiglie, avviando misure strutturali, che da tempo proponiamo per rilanciare i consumi e rimettere in moto l'economia, a partire da una detassazione del reddito fisso, da lavoro e da pensione, per almeno 1.200 euro annui. Vorremmo ricordare, inoltre, a questo Governo", conclude il comunicato, "di mantenere la promessa fatte di un blocco delle tariffe".

in data:01/07/2010

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