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Filiera Corta

Consumi: la corsa dei discount non si arresta

Gli ultimi dati Istat segnalano una crescita del 3,5% a fronte di un calo dello 0,9% delle vendite al dettaglio per negozi di quartiere e botteghe

 Roma-  I discount alimentari sono gli unici a sorridere in questo momento di crisi. Gli ultimi dati Istat rilevano che ad agosto le vendite al dettaglio su base annua hanno registrato un calo dello 0,9% per le imprese operanti su piccole superfici (negozi di quartiere, botteghe), mentre sono aumentate dello 0,5% nella grande distribuzione. In particolare i discount di alimentari sono cresciuti del 3,5%.

Il 25 per cento degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount mentre, all’opposto - commenta Coldiretti -  ben il 38 per cento ha ridotto la propria presenza nei negozi tradizionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostanzialmente i supermercati.  “Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Risparmiare oltre un certo limite sul cibo può significare nutrirsi di alimenti che possono avere contenuto scadente – ha precisato Marini - con effetti negativi sul piano nutrizionale, sulla salute e sul benessere delle persone. Non è un caso - ha continuato Marini - che la prima mozzarella blu sia stata trovata proprio all’interno di un discount ma si registrano anche casi di aglio blu, prodotti scaduti o contraffatti. Un fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina anche evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude Marini – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.

“Il fatto che l’Istat indichi un ulteriore calo degli acquisti di generi alimentari nei negozi tradizionali ed una ben maggiore crescita in supermarket e discount indica chiaramente - dice il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi -come l’agricoltura debba rafforzare il suo potere contrattuale per dialogare più efficacemente con la grande distribuzione”.

“Un percorso di rafforzamento - prosegue Guidi - che parte dalla vitale necessità per gli imprenditori agricoli di distribuire in maniera più equilibrata il valore nella filiera, oggi sbilanciato verso l’ultima fase. Per farlo è necessario che le imprese del primario crescano, sia in termini dimensionali, sia di valore aggiunto e stringano con le industrie alimentari alleanze sempre più articolate. Questa è la chiave per garantire ai consumatori prodotti di qualità certa e costante con prezzi accessibili a tutti”.

in data:25/10/2011

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