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Filiera Corta

Consumi, si torna a spendere nei supermercati

Tenendosi lontani dal banco surgelati (i cui prezzi sono in aumento) e puntando invece sull'acquisto, magari in promozione, di prodotti di ampio uso per gli appassionati della dieta mediterranea (pasta, olio extravergine d'oliva, mozzarelle), gli italiani hanno ripreso ad acquistare con assiduita' nei supermercati. E non solo in quelli di nuova costruzione, ma anche in quelli sotto casa.

Lo dimostra l'ultima rilevazione sulla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), contenuta in Vendite Flash, il bollettino bimestrale di Unioncamere sulle dinamiche dei prodotti del Largo Consumo Confezionato (che include i reparti di drogheria alimentare, bevande, fresco, freddo, cura degli animali, cura della casa e cura della persona) nella GDO.
Nell'ultimo bimestre 2009, i volumi di vendita sono ancora lievemente aumentati (+2,2%), proseguendo il cammino di risalita gia' registrato nel precedente bimestre, anche grazie al mantenimento di una politica di contenimento dei prezzi che le imprese della GDO hanno assicurato per tutta la seconda meta' dell'anno (-1,0% l'andamento nel VI bimestre).

A beneficiarne, oltre che i consumatori, sono i fatturati (+1,2%) sia degli esercizi di nuova apertura, sia di quelli preesistenti, che vedono consolidarsi la ripresa delle vendite gia' avviata nel precedente bimestre. I prezzi dei prodotti del Largo Consumo Confezionato (che include i reparti di drogheria alimentare, bevande, fresco, freddo, cura degli animali, cura della casa e cura della persona) risulta in linea con quello del bimestre precedente (pari al -1% su base annua). Il risultato e' l'esito di un lieve rientro del calo del costo della spesa dei prodotti alimentari e del contemporaneo ampliamento della caduta dei listini non alimentari.


Tra i prodotti alimentari, quelli del freddo segnano nel VI bimestre una riduzione della caduta del costo della spesa, che passa dal -3.7% anno su anno del periodo precedente al -1.8% dei mesi piu' recenti. I contributi piu' rilevanti rispetto a questa dinamica sono i rincari dei surgelati dolci, che vedono un aumento dei prezzi di oltre l'11%, delle pizze surgelate (+2.9%) e dei surgelati di pesce (+2.3%).

Per la drogheria alimentare emerge nel bimestre una riduzione del costo della spesa pari al -2.7%, un decimo in meno rispetto al risultato del periodo precedente. In territorio negativo si ritrova l'andamento dei prezzi di prodotti come la pasta di semola (-9.4% anno su anno), l'olio extravergine di oliva (-6%) e il latte Uht (-4.8%), categorie merceologiche che comunque col passare dei mesi mostrano flessioni gradualmente meno intense.


Il reparto del fresco e' quello che presenta la riduzione del costo della spesa piu' intenso, pari al -3.9% tendenziale, dal -4% del V bimestre. Fra i prodotti piu' rappresentativi del reparto che hanno contribuito alla flessione si trovano le mozzarelle (-3.8% tendenziale), lo yogurt funzionale (-5.2%) e il latte fresco (-6.5%). Importante in questi casi potrebbe essere stato il contributo delle promozioni commerciali proposte dalla distribuzione e premiate dai consumatori.
A differenza dei reparti precedenti, le bevande registrano un incremento del costo della spesa di circa un punto percentuale. Spiccano in questo caso i rincari dei vini liquorosi e dei distillati bianchi. Per quanto riguarda i reparti non alimentari, si riducono ulteriormente i prezzi dei prodotti per la cura della casa, la cui dinamica scende dal -0.1% del V bimestre al -1% del VI. In particolare, diminuisce il costo degli accessori da tavola usa e getta, dei prodotti per il trattamento del bucato e dei sacchetti e vaschette alimentari. Non si puo' escludere per questi prodotti il prevalere di un effetto di concorrenza associato ad altri formati distributivi, come i discount, che spingono le catene della distribuzione a intensificare le politiche promozionali. Infine, per i prodotti della cura per la persona emerge una stabilizzazione dei prezzi, che variano anche nel VI bimestre del -0.1%. I rincari di saponi per la persona, fissativi e lame e rasoi da uomo tendono ad essere compensati dalla riduzione di prezzo di altri prodotti, come pannolini, deodoranti e bagno/doccia schiuma.


Il Sud e' l'unica macro-ripartizione a segnare una riduzione del fatturato (-0,8%). Tra le regioni meridionali la forte riduzione registrata in Campania (-4.3%) e' compensata dall'andamento pari ma di segno opposto (+4.3%) della Sardegna.
La Sicilia e l'aggregato regionale Abruzzo e Molise mettono a segno una crescita del fatturato, rispettivamente dell'1.2% e del 3%. Nell'aggregato regionale Basilicata e Calabria il giro d'affari cade invece del -2.7% tendenziale. Al centro, in Umbria il valore delle vendite segna un calo del -1.1% su base annua. Toscana e Marche presentano un fatturato stabile rispetto ai risultati raggiunti nello stesso periodo dello scorso anno. Nel Lazio infine il giro d'affari complessivo segna un aumento del +1.9%. Nel Nord-Est spicca il risultato dell'Emilia Romagna che vede aumentare il valore delle vendite del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Meno positivi gli esiti commerciali nelle altre due realta' dell'area. Il Veneto infatti evidenzia un fatturato stabile, con un modesta variazione dello 0.2% nel bimestre.

In Trentino-Alto Adige invece la dinamica del fatturato assume un valore negativo e si porta al -0.8% su base annua. Infine al Nord-Ovest si rileva il risultato migliore per la Liguria, che mostra una crescita poco sotto i due punti percentuali. In Piemonte e Val d'Aosta la crescita e' meno intensa e si assesta a +1.6%. Infine la Lombardia vede aumentare il giro d'affari dello 0.7%.

in data:30/06/2010

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