Filiera Corta
Consumo di pesce: l'Italia è leader nell'Ue con oltre 28 chili procapite all'anno
Il dato è emerso nel corso della 28° edizione dell'Assemblea Generale delle Associazioni europee dei trasformatori ed importatori di pesce
Roma- Con oltre 28 chili procapite all'anno, l'Italia è al primo posto tra i Paesi membri dell'Unione europea. A fare il punto sullo scenario di questo settore sono i produttori europei che segnalano come il mercato dei prodotti ittici trasformati sia in costante crescita in Europa tanto da diventare il più importante al mondo. E' quanto emerso nel corso della 28° edizione dell'Assemblea Generale delle Associazioni europee dei trasformatori ed importatori di pesce quest'anno tenutasi a Roma in occasione della Giornata mondiale della pesca. Il solo tonno in scatola, infatti, in Italia ha registrato nel 2017 un valore di 1,3 miliardi di euro (dati Ancit), con una produzione nazionale di 75.800 tonnellate e un consumo di 155.000 tonnellate (+3% rispetto al 2016) pari a circa 2,5 kg pro capite. "In Italia, l'importanza del mercato delle conserve ittiche è un riferimento per tutto il settore - afferma Simone Legnani, Presidente Ancit - I consumatori totali di tonno in scatola sono il 94% della popolazione e quasi 1 italiano su 2 (43%) lo mangia ogni settimana, soprattutto perché è facile, veloce da preparare e versatile. Ma anche in virtù dei suoi valori nutrizionali".
Per il 2017 la Fao ha stimato un consumo globale di pesce di 153 milioni di tonnellate: 67 milioni di tonnellate sono i consumi di pesce fresco o refrigerato, 44 milioni di tonnellate quello surgelato e 19 milioni per quello conservato, con oltre 20 kg annui di consumo pro capite (Rapporto Fao, 2018). E secondo le previsioni, i numeri tenderanno a crescere di 31milioni di tonnellate entro il 2025. L'Europa fa da traino, con un consumo medio di 25 chili di pesce pro capite all'anno. "Dobbiamo considerare che oggi il mercato sta crescendo e abbiamo una sfida, quella di incrementare la materia prima in Europa - afferma Guus Pastoor, Presidente Aipce - Penso che l'industria del pesce abbia delle ottime prospettive perché risponde alla crescente richiesta di cibo nel mondo, è salutare, è conveniente e rispecchia gli stili di vita moderni. Pertanto, anche l'industria di trasformazione Europea, operando a livello globale, deve essere innovativa e competitiva per garantire l'approvvigionamento di pesce sul mercato".