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Contrasto alle frodi alimentari, ecco i numeri del sistema di controllo
Divultati dal ministro Martina i dati sui controlli svolti nel settore agroalimentare: nei primi otto mesi del 2014 effettuati oltre 60 mila controlli nel comparto e oltre 32 milioni di euro di sequestri
Roma – Nei primi 8 mesi del 2014 sono stati effettuati oltre 60 mila controlli nel comparto agroalimentare e oltre 32 milioni di euro di sequestri, con 6 mila sanzioni amministrative e quasi mille persone segnalate all’Autorità Giudiziaria. Sono questi i dati di sintesi presentati dal ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso la sede del dipartimento dell’Ispettorato repressione frodi (Icqrf).
I numeri delle frodi e delle contraffazioni, che fanno riferimento all’attività operativa svolta, oltre che dall’Icqrf, dal Nucleo Antifrode Carabinieri, dal Corpo Forestale dello Stato e dalle Capitanerie di Porto, sono a rappresentare un’azione di controllo capillare sul comparto e di energica sorveglianza delle produzioni agroalimentari.
Il ministro Martina ha annunciato che continuerà l’opera di perfezionamento del sistema di controllo, orientata alla maggiore efficienza ma anche alla semplificazione, obiettivo che passerà mediante l’istituzione del registro unico dei controlli ispettivi, previsto dal piano di azione #campolibero; si tratta di uno strumento che consentirà di razionalizzare e coordinare l’azione ispettiva dei singoli Organi di vigilanza (evitando sovrapposizioni e duplicazioni dei controlli) a carico delle imprese agricole e che – alla luce delle modifiche parlamentari introdotte nel testo – dovrà contenere anche i dati relativi ai controlli svolti dagli Organismi privati autorizzati, come quelli operanti nei regimi regolamentati Dop, Igp e biologico.
Importanti novità anche in merito alle strategie e all’efficacia dell’azione di controllo dell’Icqrf che, grazie all’accordo firmato con eBay, corre anche sul web: l’Ispettorato Repressione Frodi, infatti, potrà segnalare i casi di violazione e di contraffazione dei nomi protetti Dop e Igp, destinati ad essere tempestivamente rimossi dalla piattaforma on line. Uno strumento che permette di agire in maniera efficace sul mercato e-commerce, talvolta una sorta di terra nullius nella quale trovano spazio anche prodotti agroalimentari contraffatti e imitazioni che richiamano o usurpano i nomi protetti Dop e Igp.
Oltre all’efficacia del sistema di controllo, c’è da dire che i dati resi noti confermano – seppure indirettamente – l’appeal commerciale e la crescita che il Made in Italy registra sui mercati nazionali ed esteri, così come il nesso tra la congiuntura (e la convenienza) economica ed il rischio frodi.
Infatti, pur considerando le diverse le variabili (tecniche ed economiche) che intervengono nell’evoluzione di un fenomeno piuttosto complesso, il successo dell’export agroalimentare e l’impennata registrata nell’ultimo anno – per un valore pari a 33 miliardi di euro – sono fattori in grado di stimolare il ricorso a illecite prassi e scorciatoie, situazione che di fatto delinea (in maniera diversa a seconda del settore merceologico) un potenziale rischio frodi.
Non a caso, il Made in Italy ed in particolare le produzioni di qualità regolamentata (Dop, Igp e biologico) sono bersaglio di imitazioni, falsi e contraffazioni che, oltre al consumatore, danneggiano anche l’imprenditoria sana, sia direttamente (perdita di mercato, maggiori costi di produzione e di certificazione) che sotto il profilo della reputazione dei prodotti agroalimentari di qualità.
E’ evidente che quello dei controlli è un elemento essenziale per garantire la buona salute del sistema agroalimentare: se ne parlerà in occasione di Expo Milano 2015 nel corso del quale – ha annunciato il ministro Martina – sarà organizzato un Forum internazionale, un’occasione di confronto sugli strumenti di contrasto alle frodi e sul loro potenziamento.
Stefano Sequino
in data:19/09/2014