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Crack Parmalat, la beffa della prescrizione non inciderà sui risparmiatori

In attesa della sentenza del 18 aprile, Carlo Federico Grosso, legale di oltre 30 mila piccoli investitori , sostiene che una condanna di primo grado metterebbe a riparo 80mila truffati

Roma - Probabilmente riusciranno ugualmente ad essere risarciti nonostante la prescrizione. L’annunciata beffa per i risparmiatori del crack Parmalat è smentita in queste ore dall’avvocato Carlo Federico Grosso, legale di oltre 30 mila piccoli investitori truffati. Il legale sostiene, infatti, a seguito dell’articolo apparso sul Corriere della Sera su un rischio prescrizione del reato di bancarotta e aggiotaggio per 80 mila risparmiatori, che  l’eventuale prescrizione del reato in secondo grado nel processo milanese “Parmalat Banche'” in cui sono imputati quattro istituti di credito e cinque manager, ''non influirà sui risarcimenti ai risparmiatori, perchè basterà una condanna in primo grado.  E poi i giudici dell' appello - precisa l'avvocato -  potranno comunque  non modificare le decisioni sui risarcimenti''

Sono in ogni caso ore febbrili per la sentenza a carico di Morgan Stanley, Bank of America, Citigroup e Deutsche Bank e di cinque manager, prevista per il 18 aprile. Il procuratore aggiunto Francesco Greco e i pm Eugenio Fusco e Carlo Nocerino hanno chiesto per le 4 banche confische per quasi 120 milioni di euro, oltre a una sanzione di 900 mila euro per ognuna di esse, e condanne da un anno a un anno e 4 mesi per i manager.  E' bene ricordare che la prescrizione, nel caso di aggiotaggio, scatta per le persone fisiche dopo sette anni e mezzo.

L’avvocato Grosso sostiene inoltre che nel processo sono rimasti come parti civili circa 2 mila/2 mila e 500 risparmiatori .Oltre 30 mila da lui assistiti hanno invece già transato con le banche, uscendo – spiega- dal processo e recuperando il 30-35% del loro investimento. Dal conteggio del legale ne resterebbero dunque 1500 circa da lui assistiti e altri 500/700 rappresentati da altri avvocati, che assistevano altri 7 mila risparmiatori circa che hanno, anche essi, avuto soldi dalle banche attraverso una transazione.  In particolare per Grosso, per i risparmiatori ancora nel processo come parti civili contro i manager e non contro le banche (la legge sulla responsabilità degli enti non prevede le parti civili), ''una eventuale sentenza di condanna di primo grado'', il 18 aprile, ''fisserà inoltre anche i risarcimenti provvisionali e in sede civile''. E le decisioni dei giudici sui risarcimenti ''potranno essere confermate anche in secondo grado, anche se il reato, che si prescrive nel gennaio 2012, verrà dichiarato prescritto''.

A questo ha aggiunto il legale dei circa 120 mila risparmiatori truffati dal crac solo 40 mila circa hanno preso parte al processo Parmalat Banche, ''ma gli altri 80 mila non si sono mai costituiti parte civile, non sono nel processo, e al massimo potrebbero chiedere i danni con una causa civile autonoma''.

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in data:09/04/2011

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