Filiera Corta
Cresce con prudenza la spesa per il cibo. La ripresa dei consumi avanza a piccoli passi
Secondo una ricerca Censis l'incremento di acquisto nel biennio 2015-2016 è dell'1,1%. Oggi gli italiani destinano al food il 14,3%, una quota che è ben al di sopra della media europea dell'11,4%
Roma- Gli italiani tornano a spendere per il cibo, ma con prudenza. La crescita, nel biennio 2015-2016, è dell’1,1 per cento, ma è ancora distante dai livelli pre-crisi. Tra il 2007, anno precedente allo scoppio della crisi economica, e il 2016 il calo dei consumi alimentari è stato del 10,9%. A scattare la fotografia dei consumi alimentari, la ricerca "Il futuro dell'alimentazione, tra stili di vita contemporanei e nuovi modelli di fruizione", commissionata da Nestlè Italia al Censis. Oggi i connazionali destinano al food il 14,3%, una quota- si legge in una nota- che è ben al di sopra della media europea dell'11,4%. La ricerca evidenzia inoltre che gli italiani nello scegliere cosa comprare gli italiani non badano al prezzo. Solo per l'1,3% infatti è un fattore discriminante, contro il 32% del resto d'Europa.
Quasi il 70% è invece mosso all'acquisto da altri fattori: in primis la trasparenza sulle informazioni (94,4%), secondo la funzionalità (data di scadenza 88,4%, rapidità di cottura 75,1%), terzo la tutela della salute (94,6%) e, infine, l'eticità per 83,5%. L'85,7% degli italiani, riporta la ricerca, si informano prima di acquistare un prodotto alimentare e la percentuale sale fino all'87,4% tra i Millennial. E il canale primario sono proprio i siti web, scelti dal 57% della popolazione generale fino al 74,2% dei Millennial, mentre la Tv è utilizzata da questi target rispettivamente per il 30,1% e il 19,6%. Ma internet è anche un canale di acquisto: se negli ultimi tre mesi del 2016, complessivamente hanno ordinato o comprato beni o servizi per uso privato 8,9 milioni di utenti, di cui 3,3 Millennial, a comprare prodotti alimentari sono stati 790mila italiani, di cui 260mila Millennial. E nel 2016 ben 19,4 milioni gli italiani hanno acquistato cibi cucinati pronti, quali ad esempio pizza, hamburger, etnici, con consegna a domicilio, di cui 4,6 regolarmente. Il servizio è utilizzato dal 16,3% dei Millenial, contro il 9,4% dei Baby boomer e il 2,4% dei Longevi. In questo contesto, sottolinea Censis, i negozi tradizionali resistono e modificano la funzione: niente cannibalizzazione quanto piuttosto multicanalità.