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Crescita a due cifre per le esportazioni agroalimentari
Le organizzazioni agricole, sulla base del rapporto sul commercio estero di luglio dell’Istat, si dichiarano concordi sul momento positivo del settore sui mercati internazionali
Roma – L’export agricolo è in salute. Lo sostengono gli operatori del settore che analizzando l’ultimo rapporto Istat sul commercio estero relativo al mese di luglio parlano di un andamento economico che cresce a due cifre. Chiaramente soddisfatta è Confagricoltura. “Continuano – commenta l’organizzazione agricola - a crescere le esportazioni dei prodotti agricoli che a luglio 2012 (rispetto all’analogo periodo del 2011) sono aumentate del 7,2%. Era andata male nel primo quadrimestre con una punta negativa ad aprile (-14,3% rispetto al corrispondente mese del 2011), ora si sta recuperando e, nei primi sette mesi dell’anno, si registra un calo del 3,4%”.
L’export del nostro agroalimentare – spiega ancora nel dettaglio Confagricoltura - cresce più del totale delle esportazioni nazionali sia a luglio (aumento tendenziale a due cifre) che nei primi sette mesi del 2012 (+4,7% contro +4,2%); ed è sempre più trainato dall’export dei prodotti trasformati, anche se l’export di prodotti agricoli mostra segnali positivi.
I consumi interni diminuiscono e ciò – osserva ancora l’organizzazione di categoria - si ripercuote anche sulle importazioni di prodotti agricoli che calano del 7,3% a luglio e dell’8% nei primi sei mesi del 2012.
“La situazione dei consumi interni non offre spiragli di sensibile miglioramento a breve termine; da ciò – viene concluso in una nota - la necessità per le imprese agricole nazionali di accentuare il processo di integrazione e di internazionalizzazione per riuscire a compensare, con l’export, la caduta del mercato nazionale. Lo sforzo in tal senso delle imprese agricole sta dando i suoi frutti, servono però adeguate politiche di accompagnamento”.
Dello stesso tenore è la posizione del presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo
I dati diffusi dall’Istat sul commercio estero aggiungono – commenta il presidente - argomenti ad una certezza: l’agricoltura è il settore su cui puntare per favorire lo sviluppo e la crescita del nostro Paese>: è quanto dichiara il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo.
All’alto valore di un comparto, che rappresenta un modello etico cui ispirarsi, si unisce la conferma della capacità di reggere sui mercati nonostante la crisi. E’ a questo universo – osserva ancora il deputato - che bisogna guardare come alla prospettiva futura oltre che come ad un saldo punto di riferimento.
Sostenere le ragioni degli agricoltori italiani significa, insomma, sostenere – conclude Russo - quelle dell’economia nazionale. Un altro motivo, questo, per accelerare il percorso che porta all’innalzamento delle percentuali di frutta nelle bevande analcoliche
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Coldiretti. Con un aumento dell’11,2 per cento volano a luglio – spiega l’organizzazione di Palazzo Rospigliosi - le esportazioni di cibo e vino Made in Italy che in valore dall’inizio dell’anno sorpassano le spedizioni di automobili e rimorchi. Complessivamente, secondo uno studio della Coldiretti, le esportazioni di prodotti agroalimentari hanno raggiunto i 15,2 miliardi di euro mentre, al contrario, le spedizioni di automobili, rimorchi e semirimorchi si sono fermate a 13,1 miliardi di euro, nella prima metà dell’anno. Ad affermarsi all’estero sono - sottolinea la Coldiretti - tutti i principali prodotti simbolo del Made in Italy: aumenta del 6 per cento in valore l’export della pasta e del 7 per cento quello del vino, ma crescono anche i formaggi e i latticini del 4 per cento nei primi sei mesi dell’anno. Una analisi che - sostiene la Coldiretti - dimostra come l’Italia e il suo futuro, dopo le delusioni della grande industria, sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo. C’e’ una Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. E’ questa l’Italia futura, quella per cui – precisa la Coldiretti - il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di sviluppo è compatibile - conclude la Coldiretti - con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme.
L'ANALISI ISTAT SUL COMMERCIO ESTERO
A luglio si rileva un aumento congiunturale per entrambi i flussi commerciali, più accentuato per l'import (+2,9%) rispetto all'export (+0,3%).
L'aumento congiunturale dell'export è spiegato dalla crescita delle vendite verso i paesi Ue (+0,8%), mentre l'export verso l'area extra Ue è in lieve diminuzione (-0,3%). Particolarmente rilevante è l'incremento delle vendite di beni strumentali (+2,3%).
La crescita delle importazioni coinvolge entrambe le aree di interscambio: +3,6% per i paesi Ue e +2,1% per i paesi extra Ue. Incrementi significativi si registrano per i beni strumentali (+5,5%) e i prodotti intermedi (+4,4%).
A luglio l'aumento tendenziale del valore delle esportazioni (+4,3%) deriva da incrementi sia dei valori medi unitari (+3,8%) sia, in misura più contenuta, dei volumi (+0,5%).
La riduzione tendenziale del valore delle importazioni (-4,3%) è determinata da una significativa flessione dei volumi (-7,0%), mentre i valori medi unitari registrano un incremento del 2,9%.
Il saldo commerciale di luglio è pari a +4,5 miliardi, con avanzi sia con i paesi Ue (+2,7 miliardi) sia con quelli extra Ue (+1,8 miliardi).
Nei primi sette mesi dell'anno, il saldo commerciale, sostenuto dal forte avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (+41,9 miliardi), risulta positivo per 4,4 miliardi. L'attivo di beni strumentali contribuisce per quasi il 70% al surplus registrato per i prodotti diversi dall'energia.
Rispetto a luglio 2011, i mercati più dinamici all'export sono: paesi ASEAN (+29,6%), Stati Uniti (+21,8%) e paesi OPEC (+20,6%). Risultano in crescita sostenuta le vendite di articoli farmaceutici chimico-medicinali e botanici (+13,1%), autoveicoli (+12,5%) e alimentari (+11,2%).
Marcata è la flessione delle importazioni dall'India (-25,7%) e dai paesi Mercosur (-23,6%), mentre sono in forte crescita gli acquisti dai paesi OPEC (+23,0%). Gli acquisti di autoveicoli (-32,9%), prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere (-16,6%) e prodotti petroliferi raffinati (-16,2%) registrano una significativa contrazione.
L'incremento delle vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. verso paesi OPEC, paesi ASEAN e Stati Uniti contribuisce per oltre il 15% all'aumento tendenziale dell'export.