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Crisi russo-ucraina: online il report Crea
Nonostante la guerra, prosegue l’andamento positivo degli scambi agroalimentari dell’Italia. Anche nel II trimestre 2022, in linea con i primi tre mesi dell’anno, si registra un netto aumento in valore delle esportazioni (+19%) e delle importazioni agroalimentari (+34%), rispetto allo stesso periodo del 2021. L’export e l’import agroalimentare superano entrambi, per la prima volta, il valore record di 15 miliardi di euro nel II trimestre. Le dinamiche inflazionistiche, con un aumento rilevante dei prezzi, giocano un ruolo importante sull’aumento dei valori, ma a crescere sono anche le quantità esportate dei principali prodotti di esportazione.
Gli effetti della crisi nel II trimestre sono evidenti sia per l’import agroalimentare dell’Italia dall’Ucraina (-29% in valore) sia per l’export verso la Russia (-39%). Tuttavia, la netta contrazione delle quantità importate dall’Ucraina dei principali prodotti, come olio di girasole (-34%), mais (-72%) e panelli di girasole (-59%), è più che compensata dalle maggiori importazioni da altri mercati, quali Ungheria e Croazia. Allo stesso modo, nonostante il crollo dell’export agroalimentare verso la Russia di alcuni prodotti del Made in Italy, quali spumanti DOP, caffè torrefatto e olio extravergine, le esportazioni totali dell’Italia di tali prodotti crescono nel II trimestre 2022, grazie all’ottima performance di vendite su altri mercati di destinazione, come Francia, Stati Uniti e Canada.
È quanto emerge dal Report realizzato dal Crea Politiche e Bioeconomia, sugli effetti della crisi russo-ucraina sugli scambi agroalimentari dell’Italia e disponibile online.