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"Culinaria": in vetrina i migliori extra vergine Bio e Dop
Nove aziende laziali, dal 16 al 18 marzo, proporranno a Roma, presso “Culinaria, Il Gusto dell’identità”, assaggi e degustazioni guidate del meglio della produzione 2013 dell’extra vergine made in Lazio mettendo in competizione la diversità dei sapori ed il carattere distintivo della produzione locale molto apprezzata ai vertici di ogni concorso nazionale. La partecipazione dell’eccellenza del made in Lazio viene organizzata da Unaprol consorzio olivicolo italiano, attraverso l’associazione Uliveti del Lazio nell’ambito del progetto OliLà – Pif Lazio
A competere virtuosamente con il gusto e la domanda di consumatori sempre più esigenti ed evoluti saranno le aziende Francesco Saverio Biancheri – Priverno (LT); Cà Ollaria di Luigi Boccalari – Ponzano Romano (RM); Alfredo Cetrone – Sonnino (LT); Il Cervo Rampante di Camillo Gurgo di Castelmenardo – Castelnuovo di Farfa (RI); Paola Orsini – Priverno (LT); Tomei di Claudio Tomei – Maenza (LT); Frantoio Tuscus di Giampaolo Sodano – Vetralla (VT); Cooperativa olivicola di Canino – Canino (VT); Oleificio sociale cooperativo agricolo di Tuscania – Tuscania (VT) e La Rocca S.r.l. – Rocca Massima (LT).
“L’olio di oliva extra vergine italiano e quello del Lazio in particolare è diverso dagli altri extra vergini per effetto di una serie di fattori ambientali e varietali che incidono profondamente e spesso in maniera esclusiva sulla variabile chimica del frutto”. Lo afferma Massimo Gargano presidente di Unaprol che aggiunge: “la differenza dei nostri extra vergine prodotti nel Lazio arricchisce l’offerta di qualità degli oli italiani, che si distinguono sul mercato perché irripetibili in quanto provenienti da un territorio unico e non clonabile”.
Nel Lazio l’olivicoltura è estremamente diffusa e contrassegnata da una tendenza all’aumento. 86.000 ettari, pari al 7,2% del totale investito in Italia. Circa l’8% di tale superficie è coltivata con metodi di produzione biologica. Sono circa 128 mila le aziende olivicole, l’11% del totale delle aziende in Italia (42% del solo Centro nord). Il prodotto laziale, grazie alla sua riconosciuta qualità, riesce a posizionarsi su livelli di prezzo abbastanza alti e superiori alla media nazionale.
Nel 2013 la produzione laziale ha segnato una leggera flessione del 3% rispetto al 2012 attestandosi, secondo le stime Ismea – Unaprol, a poco meno di 220 mila quintali. Buona la qualità con punte di eccellente già riconosciuta a livello nazionale per quanto rigurda le Dop nel concorso Sirena d’Oro ed ora si attende il verdetto, la prossima settimana, del prestigioso Ercole Olivario.