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Dal Parmesao, al salame Milano di tipo carioca, la "nazionale del gusto" rischia il danno di immagine

Il Brasile- secondo Coldiretti- è tra i Paesi dove maggiormente sono diffusi i prodotti “tarocchi” italiani. Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti si possono trovare, ad esempio, la ricota d’Itália e il Gran formaggio tipo grana

Roma- Pochi giorni ancora per l’inizio  del mondiale di calcio in Brasile. L’Italia scenderà in campo contro l’Inghilterra il 14 giugno, ma il torneo, oltre ad essere una prova d’esame molto importante per gli atleti e competizione di alto livello, rischia di diventare un grave danno economico e di immagine ai prodotti agroalimentari made in Italy. A lanciare l’allarme è Coldiretti. L’organizzazione agricola segnala che il Paese carioca è tra quelli dove maggiormente sono diffusi i prodotti “tarocchi” italiani. Tra i più noti in commercio- dicono gli esperti dell’organizzazione di Palazzo Rospigliosi- il Parmesao, la Pomarola e il salame Milano di tipo carioca.

Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti- si spiega ancora - e possibile acquistare prodotti e piatti che richiamano in modo spudorato ai cibi piu’ tipici dell’Italia senza avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale. L’azione di una task force della Coldiretti ha permesso- si spiega ancora - di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la ricota d’Itália, il formaggio tipo a d’Itália, rigorosamente prodotti in Brasile. Tutti prodotti che - continua la Coldiretti - possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia.

Per questo- concludono gli esperti- è importante si da subito continuare in un azione di sensibilizzazione per bloccare l’“agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 33,4 miliardi di euro

in data:08/06/2014

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