Filiera Corta
Dal carrello al frigo, i consigli per la sicurezza
Food Packaging Materials di Csi ricorda che tutti gli alimenti devono essere controllati durante l'intera filiera alimentare ma che, quando arriva sui banconi del supermercato, non vuol dire che il rischio di contaminazione sia nullo
Roma- Dopo le uova contaminate con l'insetticida Fipronil, l'insalata con sospetto contagio di salmonella o il più recente caso dell'acqua in bottiglia con un'alta concentrazione di idrocarburi aromatici, il dubbio che gli alimenti che quotidianamente portiamo in tavola siano salubri è lecito. Secondo i dati del ministero della Salute del 2016, la percentuale di irregolarità emersa da un'analisi effettuata su 6785 campioni ortofrutticoli è pari allo 0.9%, in diminuzione rispetto all'anno precedente (1,4%). Si è quindi verificato un aumento dello 0,5% di campioni ortofrutticoli privi di residui (53,7%) e con residui entro i limiti previsti dalla legge (45,4%) rispetto al rapporto del 2015. Il responsabile del laboratorio Food Packaging Materials di Csi ( gruppo Imq) ricorda che tutti gli alimenti devono essere controllati durante l'intera filiera alimentare ma che, quando arriva sui banconi del supermercato, non vuol dire che il rischio di contaminazione sia nullo. È fondamentale prestare attenzione a questi accorgimenti:
Fare la spesa - Quando si è al supermercato si consiglia di controllare sempre la data di scadenza e la modalità di conservazione degli alimenti. Nel carrello, alcuni cibi potrebbero influenzare le componenti organolettiche di altri, motivo per cui è bene non mettere a contatto alcuni alimenti tra loro: le carni rosse vanno tenute separate da quelle bianche e tutta la carne cruda va messa distante e - quando possibile - in sacchetti o involucri separati dagli altri cibi pronti. Tra i loghi stampati sul packaging deve essere presente un riferimento alla conformità del Moca: il classico simbolo "bicchiere e forchetta" o una frase che attesti la conformità del materiale al contatto con alimenti.
La catena del freddo - Arrivati al banco dei surgelati - possibilmente a fine spesa - si consiglia di fare il possibile per evitare di interrompere la catena del freddo, avvolgendo i prodotti in un pezzo di carta o riponendoli in una borsa termica. Bisogna evitare lo scongelamento dei prodotti perché se il cibo non è refrigerato in modo corretto, i batteri più pericolosi possono riprodursi più rapidamente. A medie temperature esterne, è bene non tenere il cibo fuori dal congelatore per più di due ore, con la calda stagione e sopra i 32°C gli alimenti devono tornare alle giuste temperature entro un'ora dall'acquisto.
Organizzare il frigorifero - Come è bene dividere alcuni alimenti da altri nel carrello, è fondamentale suddividere la spesa su piani diversi per una miglior conservazione. Carne cruda, pollame, pesce e crostacei devono essere tenuti separati dagli altri cibi per evitare la contaminazione incrociata da un cibo all'altro. La carne cruda va sempre avvolta in involucri di plastica in modo che i liquidi non vadano a contaminare altri cibi.
Cucinare il cibo correttamente - I cibi contaminati spesso possono sembrare normali e inodori, ma per assicurarsi che questi non siano a rischio di contaminazione, è fondamentale cucinarli alle giuste temperature. I batteri più pericolosi vengono uccisi a tra i 60 e gli 80 gradi °C. Per capire se carne, pollame e uova siano ben cotti, esistono termometri da cibo in grado di garantire una giusta cottura.
La pulizia - Lavare sempre le mani con acqua calda e sapone prima e dopo aver cucinato, specialmente dopo aver maneggiato carne cruda, pesce, pollame, crostacei e uova; fare la stessa cosa con tutti gli utensili utilizzati, i taglieri (possibilmente diversi per cibi crudi e cotti) e le altre superfici utilizzate. Prevenire è meglio che curare - Per alcuni soggetti con basse difese immunitarie, il rischio di intossicazione alimentare è più alto e pericoloso. Bambini, donne in gravidanza e anziani, dovrebbero assumere alcune precauzioni per la loro salute ed evitare il consumo di cibi ad alto rischio come carni e pollame crudo o al sangue, pesce e crostaceo poco cotti, latte e latticini non pastorizzati, formaggi molli o non pastorizzati, insaccati e carni conservate.