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Dalla bottiglia alla tavola, l'olio diventa più "trasparente"
La Commissione europea mette in cantiere il progetto di rendere l'origine dell'extravergine più evidente con caratteri più grandi in etichetta
Roma – Bruxelles mette in cantiere la nuova etichetta d’origine dell’olio d’oliva. L’iniziativa ha le sue origine nella richiesta avanzata dall’Italia. Il progetto, ufficializzato dal commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos, è finalizzato a rendere piu' evidente, grazie al ricorso a grandi caratteri, l'origine sulla confezione dell'olio d'oliva, ma estende l'obbligo di trasparenza fino alla tavola dei ristoranti, sul bancone dei bar, nei servizi di catering: quest'ultimi dovranno far uso di imballaggi che non consentano il riempimento con altre qualita' di olio rispetto a quelle indicate in etichetta. Allo stesso tempo gli uffici del commissario hanno presentato un secondo regolamento che rafforza i controlli sulla qualita' degli oli d'oliva, esigendo un tasso minimo di verifiche da parte degli Stati membri e che rende anche piu' efficaci le sanzioni nella lotta alle frodi.
& #160;Al momento sulle due proposte gli Stati membri riuniti nel Comitato di gestione dei mercati agricoli, non sono riusciti ad esprimere ne' una maggioranza qualificata a favore, ne' una contraria. Sarà dunque la Commissione Ue che, con procedure diverse, potra' adottare le proprie proposte per poi vederle ''applicate dal gennaio 2014. Va detto però che il regolamento che rafforza la tutela dell'origine dell'olio d'oliva è sottoposto al fatto che la Commissione europea ha l'obbligo di presentare la proposta prima all'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) affinche' possa ottenere il benestare dello specifico ''Comitato sugli ostacoli tecnici al commercio'' che dispone di 60 giorni per pronunciarsi. Solo dopo ci sara' il voto formale.
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