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Dazi: Federvini, crollo export liquori in Usa, -40% nel 2020
La querelle aerospaziale tra Usa ed Europa comporta gravi conseguenze per i liquori e i cordiali italiani
Roma- I liquori e i cordiali italiani continuano a essere ostaggio di una disputa legata alla querelle aerospaziale tra Usa ed Europa e stanno pagando gravissime conseguenze del dazio del 25% introdotto dall'amministrazione Trump nell'ottobre 2019 e confermato ieri dall'organo statunitense Ustr (United States Trade Representative). "Le perdite del nostro settore, gia' messo a durissima prova dalla situazione pandemica, sono ingenti e rischiano di indebolire in via definitiva le aziende italiane in un mercato prioritario - commenta Micaela Pallini, presidente del Gruppo Spiriti di Federvini -. Secondo i dati delle dogane Usa, l'export dei nostri prodotti ha subito nel 2020 una discesa a picco registrando una flessione del 40%, pari a circa 65 milioni di euro".
Secondo Pallini, "i problemi degli scambi commerciali, inclusi dazi e Brexit, devono essere posti al centro dell'agenda politica del nuovo Governo. Centinaia di imprese e decine di migliaia di occupati di questo importante comparto dell'agroalimentare italiano rischiano di pagare un prezzo altissimo per i passati immobilismi che stano amplificando i gia' enormi danni subiti a causa della pandemia".
Usa: Biden conferma dazi su prodotti Ue per caso Airbus-Boeing
L'amministrazione di Joe Biden conferma i dazi aggiuntivi entrati in vigore lo scorso 12 gennaio su alcuni prodotti europei in relazione al contenzioso Boeing-Airbus, ovvero alla disputa commerciale tra Usa e Ue. "Non c'e' bisogno in questa fase di rivedere" le sanzioni, fanno sapere dall'ufficio del Rappresentante al commercio. I dazi erano stati annunciati alla fine del 2020 e riguardano prodotti francesi e tedeschi: +25% sui vini non frizzanti, il mosto d'uva e il cognac, e +15% su alcuni componenti aerei. Sono entrati in vigore pochi giorni prima della fine del mandato di Donald Trump, durante il quale le relazioni commerciali tra le due sponde dell'oceano si sono fortemente deteriorate.
"Il rappresentante al Commercio degli Stati Uniti continuera' a rivedere le misure prese durante l'inchiesta", si legge nella nota. Le tariffe applicate da gennaio si aggiungono a quelle imposte dal 2019 sui prodotti europei (vino, formaggio, olio d'oliva, whisky) e sugli aerei Airbus. Airbus e il suo competitor americano Boeing, e attraverso loro l'Ue e gli Stati Uniti, sono in causa dall'ottobre 2004 presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) per gli aiuti di Stato versati ai due gruppi, considerati illegali. Alla fine del 2019, gli Stati Uniti sono stati autorizzati a imporre dazi su quasi 7,5 miliardi di dollari di beni e servizi europei importati ogni anno, la sanzione piu' pesante mai imposta dalla Wto.
Un anno dopo, con una decisione speculare, la Wto ha autorizzato l'Ue a imporre tasse sui prodotti importati dagli Stati Uniti. Da allora Bruxelles ha imposto dazi su 4 miliardi di dollari di esportazioni statunitensi. La controversia e' stata anche al centro del colloquio telefonico tra il presidente francese Emmanuel Macron e Joe Biden il 24 gennaio scorso.
Vino: Unione italiana vini (Uiv), Italia ancora salva dai dazi Usa
Ancora salvo il vino italiano e immutato lo stato dell’arte dei Paesi europei colpiti da dazi aggiuntivi americani per la vicenda Airbus. Secondo Unione italiana vini si tratta di un primo importante segnale di disgelo della nuova Amministrazione americana. Per il segretario generale dell'Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti: “Da giorni nei corridoi di Bruxelles si discute di una possibile mutua sospensione dei dazi Airbus-Boeing come primo atto di distensione delle relazioni transatlantiche. Per ora, scampato pericolo per un nuovo carosello e importante segnale da parte dell’Amministrazione Biden. Auspichiamo che i prossimi giorni segnino una svolta ancora più netta: il vino europeo confida in una rinnovata stabilità del mercato americano”.
Ufficialmente Ustr ha invocato un'eccezione giuridica per sospendere l'imminente “carosello” atteso per questo mese perché Ustr "e l'industria statunitense interessata concordano sul fatto che una revisione non è necessaria". Citando le ultime revisioni nel gennaio 2021 (che hanno visto colpiti ulteriori prodotti, tra cui i vini, provenienti da Francia e Germania) il Commercio Usa ha affermato che "continuerà a considerare ulteriori azioni”. In altre parole, secondo Uiv, Ustr ha deciso di prendere tempo. Secondo la National Association of Beverage Importers (Nabi), la decisione dell'Ustr di non aumentare i danni subiti dagli importatori di vino è infatti una buona notizia, tenuto conto che questi prodotti non sono in alcun modo collegati alla disputa.
La cronistoria sulla disputa Airbus-Boeing risale alla fine del 2019, quando in sede di Wto gli Stati Uniti sono stati autorizzati a imporre dazi su quasi 7,5 miliardi di dollari di beni e servizi europei importati ogni anno. Un anno dopo, la stessa Organizzazione mondiale per il Commercio ha autorizzato l'Ue a imporre tasse sui prodotti importati dagli Stati Uniti per 4 miliardi di dollari. I dazi americani erano stati estesi a fine 2020 pochi giorni prima del termine del mandato Trump e riguardano prodotti francesi e tedeschi: +25% sui vini non frizzanti, il mosto d'uva e il cognac, e +15% su alcuni componenti aerei.