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Deficit produttivo per il miele made in Italy. Attesi rincari di prezzo sul prodotto
Il raccolto 2016 del settore apistico- segnala Conapi- è il peggiore degli ultime 35 anni. Il calo di produzione è del 70%. L'aumento del costo di mercato potrebbe essere di un 20%
Roma- Anno magro per il miele made in Italy. Acacia, Agrumi e Millefiori, tanto per citare alcune varietà, potrebbero mai arrivare sugli scaffali di vendita: la produzione 2016 cala del 70 per cento e l’annata- segnalala il Consorzio Nazionale Apicoltori (Conapi)- è la peggiore degli ultimi 35 anni. Sul mercato, se mai arriverà il prodotto, spiega il presidente del Consorzio Diego Pagani, il consumatore deve aspettarsi rincari di un 20 per cento rispetto allo scorso anno. Insomma la mancanza di prodotto porterà, rispetto allo scorso anno, il prezzo dell’Acacia a passare dai 7 euro agli 8\9 euro, Agrumi da euro 4,30 a 5,50\6,50, Millefiori da 4-4,30 euro a 5,50. La situazione negativa del settore- fanno presente gli operatori- è dovuta a cambiamenti climatici e all’abuso dei pesticidi che ha portato la capacità produttiva italiana a passare dalle 3mila tonnellate alle mille del 2016con una diminuzione del 70 per cento. Negli ultimi cinque anni si era stabilizzata invece in 2mila tonnellate con una perdita del 30 per cento. Il risultato- spiegano gli operatori del settore- è quindi di una grande emergenza- che sta producendo un aumento degli alveari per compensare la produzione senza aumentare la produzione. A tutto questo- incalza il presidente del Conapi- c’è un pericolo frodi da Paesi extraeuropei che trasformano il prodotto comunitario causa il calo produttivo in atto. La richiesta lanciata alle istituzioni è quella quindi di supportare il settore con la riattivazione e il finanziamento, in primis del progetto “Beenet”, utile a raccogliere informazioni sullo stato di salute delle famiglie.
Intanto si contano i danni del “cataclisma” che ha il colpito il comparto e che oggi conta all’anagrafe nazionale apistica 1milione e cinquecentomila alveari, 42.650 apicoltori di cui 20mila professionisti e circa 23mila apicoltori per autoconsumo secondo il report rilasciato da Giancarlo Naldi, presidente dell’Osservatorio nazionale miele. In particolare l’analisi sul deficit produttivo evidenzia, a quanto si apprende dal presidente Naldi, un perdita di Acacia pari al 65-70 per cento, di un calo del 75 per cento per la varietà Agrumi, per il Millefiori la perdita è invece inferiore, ma la produzione è comunque scarsa. In ripresa sono il Castagno e l’Eucalipto, mentre il prodotto bandiera continua ad essere il Coriandolo con una buona produzione
In questo contesto ci si aspetta quindi l’aiuto del ministero delle Politiche agricole che per bocca del viceministro Andrea Oliviero ha annunciato entro l’anno il rifinanziamento del progetto“Beenet” e l’impiego di 680mila euro collocati sul fondo nazionale e utili ad intensificare un’attività di controllo contro le frodi, ma anche a migliorare la commercializzazione, ad attivare un monitoraggio del mercato e a fornire al consumatore informazioni sul prodotto.
Gianluca Pacella
in data:07/09/2016