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Degustare e acquistare in cantina: un trend che rivitalizza le vendite di vino sul mercato interno
Il rapporto diretto con il produttore, capirne il lavoro e la passione che stanno dietro ad ogni bottiglia sta diventando sempre più importante nelle scelte di acquisto dei wine lover. Fondamentale- spiega Veronafiere- l'utilizzo dei social media
Roma- La vendita diretta in cantina acquista sempre più un ruolo di primo piano per il produttore in virtù del fatto che nei wine lover cresce in maniera esponenziale la voglia di capire il lavoro e la passione che stanno dietro ad ogni bottiglia. E questo sembrano averlo capito molto bene le cantine. Secondo le aziende intervistate da Veronafiere, distribuite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (17,5% Nord-Ovest, 35,4% Nord-Est, 31,7% Centro, 15,4% Sud e Isole) la vendita diretta in cantina è infatti un'attività importante per farsi conoscere e per fidelizzare vecchi e nuovi clienti. La soddisfazione è particolarmente diffusa tra le cantine con produzioni comprese tra 100.000 e 1 milione di bottiglie (67,6%) e fatturati superiori ai 2 milioni di euro, ma in generale questo canale di vendita dà risultati positivi anche per le aziende con produzioni e fatturati più limitati.
E se il primo quadrimestre di quest'anno è già stato buono (un terzo di loro -36,5%- ha dichiarato un aumento del fatturato sul mercato interno, anche di oltre il 16% per il 10,4% del totale), è prevedibile che l'estate porti ancora maggiori soddisfazioni alle cantine italiane, grazie al turismo del vino, sempre più praticato da enoapassionati provenienti da tutto il mondo. Si tratta di 3-5 milioni di persone l'anno e di un giro di affari di 4-5 miliardi di euro. La sfida è dunque fidelizzare chi è entrato nella cantina, mantenere il contatto facendolo diventare a sua volta un motore di promozione del nostro vino. Il grande alleato- si legge in una nota- in questa sfida è internet, che se utilizzato con i giusti strumenti diventa spazio senza confini. La scelta è ampia: Facebook, Twitter, Google Plus se si vuole un contatto più interattivo, fatto di commenti da stimolare e a cui rispondere, mentre un blog permette di creare contenuti per intercettare le ricerche in rete degli enoappassionati. Le foto possono fare la differenza, perché sui social media catturano l'attenzione, oltre ad essere il fulcro della strategia che sta alla base di strumenti come Pintarest e Instagram.
Tra i consigli per utilizzare efficacemente questi strumenti, innanzitutto quello di riflettere sulle proprie reali possibilità, scegliendo solo il canale o i canali su cui possiamo impegnare soldi ma anche tempo per gestire le interazioni che si creano attorno a ciò che viene pubblicato. Si tratta di ottimizzare l'investimento, mentre il passo successivo è quello di individuare l'obiettivo concreto che si vuole raggiungere. Importante poi lavorare sulla qualità dei contenuti e in particolare delle immagini, per “catturare” letteralmente l'occhio del navigatore di internet: il principio è quello di raccontare per immagini, cioè mostrare quello che si fa in cantina o durante una qualsiasi delle proprie attività di produttore.