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Dop e Igp, la qualità frutta dieci miliardi
Il dato, relativo al consumo dei prodotti di eccellenza, emerge dal Rapporto Qualivita-Ismea 2011
Roma – La qualità paga. La conferma arriva dal Rapporto Qualivita-Ismea 2011 sui prodotti di eccellenza italiani. Secondo il rapporto presentato oggi a Roma presso il ministero per le Politiche agricole il settore, rappresentato da circa 85mila aziende, un volume prodotto di quasi 1,3 milioni di tonnellate, ha raggiunto un fatturato alla produzione di circa 6 miliardi di euro che diventano quasi 10 al consumo con 1,9 miliardi di fatturato all'export. Le iscrizioni delle denominazioni nel registro europeo sono invece 239.
l'Italia si conferma nel 2010 leader mondiale della qualita' agroalimentare, facendo registrare un'impennata produttiva di oltre il 20% su base annua rispetto al 2009
Il positivo trend economico è stato determinato, secondo quanto spiegato, dall'incremento della produzione di ortofrutta e cereali (+46,4%) e in particolare, dall'aceto balsamico iscritto nel registro europeo nel 2011 e che ha piu' che quintuplicato i suoi quantitativi certificati. Crescita piu' contenuta e' stata invece quella del comparto formaggi (+2%), degli oli extravergine di oliva (+0,7%) e delle carni fresche (+6%). Segno meno, invece, per i prodotti a base di carne, soprattutto a causa della flessione accusata dai prosciutti di Parma e San Daniele.
Nel 2012 il quadro potrebbe comunque deteriorarsi, ma la componente export, che pesa per 1/3 sul totale, dovrebbe essere in grado di bilanciare un eventuale rallentamento del mercato nazionale.
Sul buon andamento economico dell'Aceto Balsamico soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Cesare Mazzetti. “Siamo - ha commentato - estremamente compiaciuti di questo risultato, che conferma la importanza rivestita dal riconoscimento della IGP all’ Aceto Balsamico di Modena per tutto il comparto delle denominazioni protette italiane – tuttavia - ha continuato- siamo consci delle difficoltà che ancora assillano i nostri prodotti, e in particolare l’Aceto Balsamico di Modena, per la esistenza di numerose imitazioni e contraffazioni non solo sui mercati extraeuropei, ma anche in quelli dei Paesi membri, e addirittura su quello italiano”.
Sul fronte regionale i primi commenti positivi sul trend dei prodotti arrivano invece dal Lazio che con due dei 20 prodotti agroalimentari di qualità (Porchetta di Ariccia Igp e il Prosciutto Amatriciano Igp) ha contribuito ad arricchire del 10% l’elenco dei prodotti Dop e Igp italiani di cui si è parlato oggi durante la presentazione del Rapporto.
“Secondo le stime disponibili, il valore della produzione di Porchetta e Prosciutto si attesta sui 50 milioni di euro all’anno”, ha commentato il presidente dell'Arsial Erder Mazzocchi, “e il riconoscimento dei marchi di qualità è arrivato grazie al supporto tecnico dell’Arsial, che, oltre ad offrire il servizio a titolo gratuito, ha reso possibile l’aggregazione delle istanze dei singoli soggetti della filiera. Incrementare e promuovere la qualità dei nostri prodotti tipici”, ha aggiunto, “è una delle priorità dell’Agenzia e rappresenta un’opportunità di crescita imperdibile in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Il risultato del 2011 conferma inoltre il dato complessivo: con 23 prodotti tra Dop e Igp, il Lazio rappresenta il 10% del paniere dei 239 prodotti italiani di qualità”.