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Gli imprenditori del Gusto

Eataly, Farinetti lancia al Vinitaly le “7 mosse per l’Italia”

Il creatore del più grande supermercato del mondo proporrà durante il Salone internazionale del vino la sua "ricetta" per rilanciare il Paese

Eataly continua a macinare città e fans. Il successo del più grande supermercato del mondo sembra inarrestabile come il suo ideatore, creatore e fondatore: Oscar Farinetti. Nel 2013 un altro grande e importante spazio del gusto italiano nel mondo potrebbe essere aperto a Londra, a Toronto o a Berlino. Ad anticipare il progetto in questa intervista è proprio il patron dell’iniziativa enogastrononica che lancia messaggi sul mangiare sano già dal 2007 quando aprì il primo Eataly a Torino. E oggi con il nuovo Eataly Genova e un bilancio di 85 milioni di euro e una crescita del 15% sul 2009, Farinetti punta a cambiare il Belpaese con il progetto “7 mosse per l'Italia”.

Dopo Tokyo, New York e Roma qual è la prossima meta internazionale di Eataly?

"Nel 2013 potremmo essere pronti per un'apertura a Londra, a Toronto oppure a Berlino. Dipende in quale di queste capitali troveremo il posto che ci piace di più..."

Può fare un bilancio economico e professionale delle esperienze estere?
E in particolare può dire se ha trovato difficoltà e resistenze nell’avviare l’investimento?

"Non posso dire di aver trovato particolari difficoltà. Siamo sempre stati molto ben accolti. Forse, l'unica cosa, è che in Giappone ci siamo scontrati con costi d'affitto altissimi. Negli Stati Uniti, invece, siamo stati avvantaggiati da una burocrazia più snella della nostra..."

Che differenze amministrative e di clientela ha trovato tra l’Italia e i Paesi esteri? E come seleziona il personale per lo svolgimento delle attività?

"Nella clientela ci sono grandi differenze. I giapponesi ad esempio hanno un incredibile senso civico, non rubano, sono molto informati. A New York la clientela è molto variegata. Ci sono i newyorkesi, e poi ci sono i turisti, quelli che sono solo di passaggio. La selezione del personale è stata molto difficile in Giappone, mentre molto semplice a New York".

Può quantificare per Eataly New York il giro di affari dal momento dell’apertura segnalandoci l’investimento iniziale fatto?

"Dal 31 agosto a fine marzo quasi 40 milioni. Pensiamo di poter chiudere con 60/70 milioni all'anno + i 10 milioni del roof garden che apriremo il 10 maggio. L'investimento iniziale è stato di 25 milioni di dollari".

Ha già pensato che tipo di successo potrà avere Eataly Roma sapendo di avere un concorrente come la Città del Gusto del Gambero Rosso?

"Non consideriamo il Gambero Rosso un concorrente. Ci sentiamo loro amici. Inoltre la loro offerta riguarda soprattutto la didattica. Noi facciamo soprattutto vendita di cibo e ristorazione. Il tutto in un contenitore che può offrire anche didattica, ma non è il business principale. Ho buone ragioni per credere e per sperare che possano nascere diverse occasioni di collaborazione".

Dopo Torino, Milano e Bologna, escludendo la Capitale, ora tocca a Genova. Quali sono i motivi che hanno portato ad aprire Eataly nella città portuale?

"Genova è la città più bella d'Italia. Per Eataly a Genova abbiamo pensato ad una formula particolare grazie al fantastico affaccio sul mare di cui godrà il punto vendita. Ci sarà infatti un roof dal quale si potrà vedere tanto il golfo, quanto il budello della città vecchia. In più come nostro solito, abbiamo deciso di legare il punto vendita ad un valore. Se per Torino abbiamo scelto la semplicità, per new York l'integrazione, per Bologna la cultura, Eataly Genova sarà dedicato ai valori della Resistenza (Genova, infatti, è una città che durante la seconda Guerra mondiale si è liberata da sola...) e la sua apertura non a caso avverrà proprio il 25 aprile".

Dove sorgerà e che tipo di investimento economico e di pianificazione è stato?

"Sarà in una posizione straordinaria! Nel pieno del Porto Antico, all'ultimo piano dell'edificio del Millo, a 15 metri dal mare e a due passi dall'Acquario. Sarà di 2.000 mq e speriamo che possa diventare un centro nevralgico per la cultura che ruota intorno all'alimentazione e alla salvaguardia delle biodiversità. L'investimento è stato di 3 milioni e mezzo di Euro".

Quali collaborazioni sono state avviate per Eataly Genova?

"Abbiamo creato una rete di fornitori, soprattutto liguri, e abbiamo cercato i migliori specialisti locali. In più abbiamo l'estrema fortuna di essere stati “disegnati” da Renzo Piano, uno dei più grandi architetti al mondo. Renzo ha firmato tutta la revisione del Porto Antico, e per noi ha disegnato una meravigliosa vetrata vista mare che sarà il pezzo più bello del nostro edificio".

Come sarà strutturato il locale?. Quali saranno gli spazi vendita?

"Al piano terreno ci sarà una gelateria, con dehor e vetrine su strada. Al terzo piano, raggiungibile da due grandi ascensori, ci sarà: l'enoteca e l'area didattica dei vini liguri, il grocery, l'area didattica sull'olio extra vergine di oliva e sulle eccellenze liguri, il ristorante di carne e pesce con cucina a vista, una zona per l'aperitivo “alla ligure”, il ristorante di pasta e pizza, la panetteria con il forno a legna, il ristorante di salumi e formaggi e delle verdure, l'ortofrutta, l'area dedicata alla tavola e cucina e naturalmente pasticceria a caffetteria".

Può dirci a quanto ammonta Il bilancio di Eataly nel 2010 e se può essere considerato positivo rispetto al 2009 ?

"Il bilancio di Eataly Torino è di 40 milioni di Euro. Gli altri punti vendita aggiungono 15 milioni di Euro. Il Giappone contribuisce con 10 milioni e i primi 4 mesi di New York (quelli del 2010) hanno portato 25 milioni di dollari. Grosso modo arriviamo a 85 milioni di Euro senza contare le azienda da noi partecipate. La crescita complessiva rispetto al 2009 e del + 15%".

Ci dobbiamo aspettare altre novità per il 2011?

"Oltre all'apertura di Genova e di Roma... la grande novità sarà il viaggio che farò partendo il 25 aprile, subito dopo l'inaugurazione di Eataly, alla volta di New York con una barca a vela e con compagni di viaggio straordinari: su tutti Giovanni Soldini e Alessandro Baricco. Il titolo del viaggio sarà “7 mosse per l'Italia”. Cercheremo di capire quali sono le cose da fare per aiutare il nostro Paese ad uscire da questa crisi tremenda. Lo faremo attraverso la creazione di un documento fatto da 7 punti alla stesura del quale chiunque potrà partecipare intervenendo con noi che saremo in barca attraverso il sito www.7mosse.it. Il tutto verrà presentato al Vinitaly il 7 di aprile. Sarà un'esperienza incredibile! ."

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