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Filiera Corta

Effetto crisi sulle tavole degli italiani

Sei connazionali su dieci- segnala un sondaggio Coldiretti-Swg- hanno ridotto lo spreco di cibo. Il 61 per cento confronta con piu’ attenzione i prezzi nell'acquisto dei prodotti alimentari , il 59% va alla caccia del 3 X 2

Roma – Con un aumento dei prezzi di caffè, pane, pasta e zucchero e un rialzo del carrello della spesa al 4,6% su base annua a marzo, al top dal 2008, gli italiani devono rivedere, per forza di cosa, l’economia domestica. Ecco quindi che un sondaggio Coldiretti certifica che sei italiani su 10 (Il 57 per cento) hanno ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. L’analisi sugli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi, realizzata da Coldiretti-Swg segnala in particolare che hanno ridotto lo spreco il 47 per cento e lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 31 per cento riducendo le dosi acquistate, il 24 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza.


In Italia a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate e la tendenza al risparmio è quindi - sostiene la Coldiretti - uno dei pochi effetti positivi della crisi in un Paese dove gli sprechi alimentari fanno perdere un valore annuale stimato pari a ben 37 miliardi di euro in grado di garantire l’alimentazione per 44 milioni di persone. La possibilità di ridurre gli sprechi ha peraltro effetti importanti nel budget delle famiglie italiane per le quali la spesa alimentare con il 19 per cento è la principale voce dei consumi dopo l’abitazione. La spesa media mensile delle famiglie per l’acquisto di prodotti alimentari - conclude la Coldiretti - ammonta a 467 euro ma evidenzia significative differenze territoriali con valori piu’ elevati nel centro Italia dove è pari a 472 euro mentre è piu’ bassa al sud dove è si spendono 471 euro e ancora di piu’ al nord con 461 euro mensili a famiglia.


Fare la spesa in modo piu’ oculato per il 61 per cento degli italiani significa confrontare con piu’ attenzione i prezzi nel momento di riempire il carrello della spesa con il 59 per cento che va alla ricerca delle offerte 3 x 2 ma aumentano anche quanti vanno ad acquistare direttamente dal produttore nelle botteghe o nei mercati di campagna amica che garantiscono un miglior rapporto prezzo qualità ma anche una maggiore freschezza negli acquisti di frutta e verdura che dura anche una settimana in piu’, non dovendo subire lunghi tempi di trasporto.


A finire nella spazzatura è circa il 30 per cento del cibo acquistato, soprattutto frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati che vengono sempre piu’ spesso salvati dal bidone con il ritorno piu’ frequente in tavola dei piatti del giorno dopo: dalle ottime polpette di carne alle frittate di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia ma anche la classica panzanella per recuperare anche il pane e le macedonie di frutta. Un ritorno ad un passato piu’ povero che ha dato pero’ origine a gustose ricette diventate simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - conclude la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

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