L'indirizzo
Eit, il gusto di tornare in cucina per giocare con i gusti e i sapori
A Roma, in via Torino, il ristorante guidato dallo stellato Luigi Nastri propone una riscoperta degli ingredienti all’insegna di una modalità basata sull’eleganza, estro, imprudenza e trasparenza
Roma- Ha scelto i fornelli all’architettura e il coraggio di cambiare in corsa lo ha premiato garantendogli lavoro e riconoscimenti importanti. Parliamo di Luigi Nastri, classe ’74, chef stellato con alle spalle esperienze di cucina parigine, un passato da Settembrini Caffè e un’ origine del Sud Italia che, dopo i successi di Stazione di Posta a Roma, si è buttato ora in una nuova avventura insieme a Pino Cau chiamata Eit (Via Torino, 149) sapendo di ricevere un’eredità pesante dato che il neo ristorante si trova dove una volta c’era Pipero al Rex, uno dei locali più blasonati della Capitale. Con una filosofia basata sull’eleganza, estro, imprudenza e trasparenza, la Brigata guidata da Nastri propone ai clienti del ristorante presente all’interno dell’albergo Rex , il divertimento di giocare con i gusti e i sapori all’insegna del cantautore Fabrizio De Andrè, i quali versi troneggiano sulla carta del menù. Ecco quindi che la ricetta vincente di questo nuovo posto per gourmet e non solo non è la ritualità di un pasto stellato ma il piacere di scoprire gli ingredienti delle stagioni nell’ottica di tornare a stare in cucina e cucinare riservando agli ospiti qualità costante non per 4 mesi ma per 8 mezze stagioni con il risultato di avere otto stagioni, otto ingredienti, otto gusti compresa l’estetica.
A un costo quindi che varia a secondo della formula scelta (25 euro per un solo ingrediente, 70 euro per quattro ingredienti che diventano 95 se abbinati, 90 euro per sei ingredienti, 120 se abbinati e 110 euro per otto ingredienti, 145 se abbinati), si possono degustare piatti che hanno nel loro Dna il pomodoro o la lattuga, la seppia o il vitello, il peperone o i piselli, il pollo o il calamaro e ancora la capra, la vacca, la pecora, ma anche le melanzane, lo yogurt e il miele in un mix di dolce, salato, amaro e acido che può materializzarsi, ad esempio, in uno Scampo, caprino, pomodoro verde, brodo di scampi emulsionato con olio e limone o in una Lingua di vitello con latte fermentato, crumble di pane arso, vongole pugliesi, petali di cipolla e aneto. Insomma un divertimento e una gioia del palato a tutto tondo che può essere tradotto anche in una Seppia cacio e pepe (spuma di rabarbaro, polvere di nero di seppia), un Risotto al peperone grigliato su piastra, con maccarello affumicato al fieno, levistico, crema di yogurt e polvere di capperi, una Pizzaiola manzo (3 anni, carne spagnola allevata in stile Kobe), umami di pomodoro, lattuga marinata nella sua acqua e porro bruciato al forno e un Raviolo ripieno di ricotta, scaglie di cioccolato e brodo di miele con sambuco e olio di armellina.
Gianluca Pacella
in data:19/06/2017