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Emotional eating: gli italiani si consolano con il cibo per combattere l'ansia da Covid
Uno studio rivela che con il lockdown aumentano ansia, insonnia e depressione. La metà degli intervistati ha trovato conforto negli alimenti golosi, stuzzicanti, sostanziosi
Roma- Il 55% degli intervistati (in particolare donne) ha mangiato di più e un 48% si è buttato sul comfort food. E’ stata questa la prima reazione degli italiani per sentirsi meglio e per superare ansia, stati depressivi, insonnia e ipocondria derivanti dalla “eredità” emotiva lasciata dai lockdown. Lo segnala Assolatte citando i risultati di un’indagine condotta dalla Sinu (Società italiana di nutrizione umana). Viene segnalato il pensiero dei nutrizionisti della Sinu – i quali sostengono che l’ampio ricorso all’”emotional eating”, determinato dal bisogno di reggere il peso psicologico del Covid-19, può provocare importanti conseguenze sullo stato di salute delle persone a cominciare dall’aumento di peso e dal peggioramento generale del profilo cardiovascolare
L’Associazione Italiana Lattiero Casearia commenta che “nelle situazioni difficili e stressanti, come quella provocata dalla pandemia di Covid-19, la reazione più comune è cercare conforto in cibi golosi, stuzzicanti, sostanziosi. Alimenti che gratificano ma che spesso provocano quasi una dipendenza, e nel cui consumo è difficile fermarsi a dosi moderate. Uscire da questa spirale, beneficiando della gratificazione data dal cibo, si può, spiega Assolatte: basta scegliere gli alimenti che danno piacere e che aiutano anche a controllare il peso e a rimanere in forma. Come i prodotti lattiero-caseari, che contengono sostanze “alleate” della linea (come calcio, fermenti e sieroproteine) e che hanno effetti positivi sul metabolismo dei grassi e sul microbiota.