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Entrano in agitazione i lavoratori della Centrale del latte di Roma
Scioperano domani, 25 febbraio, i lavoratori della Centrale del latte di Roma. La manifestazione di protesta si terrà, a partire dalle ore 10,00, davanti ai cancelli della centrale in via fondi di monastero. In una nota si spiegano i motivi dello sciopero.
Nella giornata di ieri il gruppo Parmalat - viene spiegato - non ha dato garanzie sulla ripresa lavorativa della Centrale del Latte. La comunicazione alle organizzazioni sindacali di settore, Fai Cisl – Flai Cgil e Uila Uil, è stata data dal direttore generale di Parmalat Baldini.
Il contenzioso tra Comune di Roma e Parmalat, aperto dal sindaco Alemanno sulla titolarità della proprietà e il successivo incendio nello stabilimento, ha costretto - è scritto nella nota - il gruppo a rimettere in discussione le strategie di investimento e di sviluppo della Centrale del Latte di Roma.
Un problema spinoso e di difficile soluzione che rischia però - è spiegato ancora - di portare al licenziamento di oltre 60 persone e alla perdita di lavoro per altre 2000 persone che costituiscono la filiera del latte intorno alla Centrale. Tutto questo - è precisato - starebbe per accadere per via della presa di posizione del sindaco di Roma. Le Organizzazioni sindacali hanno deciso dunque di proclamare - viene aggiunto - lo stato di agitazione confermando due giornate di sciopero a sostegno di questa vertenza che si preannuncia aspra e difficile.
“Il sindaco Alemanno ha sulla sua coscienza l’eventuale licenziamento e i contraccolpi occupazionali su tutto l’indotto del Lazio della Regione – dicono i Segretari generali di Fai, Della Vecchia, Flai, Battistini, Uila, Mammucari – la sua è una responsabilità sociale prima ancora che di partecipazione societaria. Fermo restando le legittime prerogative di Parmalat e del Comune di Roma, il sindaco ha il dovere morale e sociale di ponderare le sue azioni le quali stanno avendo delle ripercussioni che da sole metterebbero irrimediabilmente in ginocchio un azienda storica del territorio e l’intera filiera zootecnica. Siamo preoccupati e per questo motivo abbiamo dichiarato due giornate di sciopero, ma la mobilitazione, con molta probabilità, non si limiterà solo a queste azioni. Parmalat ha anche le sue responsabilità e non è pensabile che un gruppo di tale portata non sia in condizioni di affrontare il problema con il Comune di Roma intorno ad un tavolo istituzionale”