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Etichettatura d’origine, per Bruxelles la legge non è opportuna

La Commissione europea chiede in una lettera di soprassedere sull'operatività della legge ed esprime dubbi sulla validità delle norme

Roma - La legge sull’etichettatura d’origine non convince Bruxelles. La Commissione europea ha infatti inviato una lettera all’Italia in cui si dice di non ritenere opportune le norme relative alla materia. Per questo è stato chiesto di soprassedere fino a quando non sarà emanato un regolamento a livello comunitario.

A confermare l’esistenza della missiva la direttrice generale per la salute e la tutela dei consumatori di Bruxelles Paola Testori Coggi

In particolare la direttrice ha fatto presente che già dopo l’approvazione italiana la Commissione aveva dichiarato l’intenzione di chiedere chiarimenti avanzando una serie di dubbi sulla conformità della norma italiana con le regole comunitarie. A questo è stato ricordato che un nuovo regolamento Ue potrebbe entrare in vigore, dopo l'iter parlamentare, entro il 2013-2014.

Intanto sulla questione è intervenuto anche il ministro per le Poltiche agricole Giancarlo Galan non nascondendo un certa irritazione per chi lo accusa di avere nascosto l'esistenza della lettera

“Chi nasconde cosa? E’ questo che mi sono chiesto - ha detto il ministro -   quando ho letto notizie di stampa e articoli in cui si narra di una lettera a me indirizzata “tenuta segreta il più a lungo possibile”, così da nascondere all’opinione pubblica una presunta irritazione dei Commissari europei a proposito della recente legge italiana sull’etichetta trasparente. Nessuno ha tenuto segreto un bel nulla, perché - ha continuato -  in realtà la lettera a firma John Dalli e Dacian Ciolos è stata inviata dalla Rappresentanza italiana permanente presso l’Unione Europea al sottoscritto solamente lo scorso 1 febbraio. Questo per la chiarezza, ma anche per poter dire che ho più volte ribadito ai Commissari Ciolos e Dalli il mio apprezzamento per il lavoro che la Commissione sta compiendo, con l’auspicio, da parte italiana, che i principi dell’etichettatura obbligatoria sull’origine agricola degli alimenti possano essere recepiti nel quadro giuridico comunitario.
Come è noto, la legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano parte dall’esigenza diffusa tra i consumatori e nella filiera produttiva di veder garantita un’informazione trasparente in merito all’origine.
Ovviamente, trasmetteremo - ha incalzato -  la legge alla Commissione Europea non appena questa sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Confermo - ha concluso -  la piena sintonia con gli orientamenti comunitari, tanto è vero che, come più volte richiesto dalla Commissione, invieremo alla stessa i decreti attuativi, prodotto per prodotto.
In ogni caso, sono certo che ciò che è stato fatto in Italia in questa delicatissima materia sarà tenuto nella giusta considerazione dalle Istituzioni comunitarie”.

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