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Expo 2015, le organizzazioni agricole reclamano una cabina di regia
Agrinsieme , Copagri, UeCoop, in un'audizione in Commissione agricoltura della Camera sostengono che l’esposizione universale rischia di trasformarsi in una fiera di prodotti tipici per la mancanza di un coordinamento. Coldiretti è la voce fuori dal coro
Roma- L’accusa è di quelle che lasciano il segno : l’Expo 2015- sostengono gli operatori- rischia di trasformarsi in una fiera di prodotti tipici regionali. Il pesante presentimento sul funzionamento della macchina organizzativa dell’Esposizione universale nella fattispecie è delle organizzazioni unite in Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative), Copagri, UeCoop in un'audizione in Commissione agricoltura della Camera nell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione agroalimentare in vista dell'Esposizione. Le rappresentanze in particolare denunciano la mancanza di una cabina di regia che coordini in modo strategico l'agricoltura italiana nell'Expo 2015, considerata una grande opportunita' per il sistema Paese.
''Ad eccezione di alcune sporadiche riunioni - ha detto Franco Verrascina, presidente Copagri -il ministero delle Politiche agricole non ha fatto consultazioni preparatorie in viste dell'Expo, che non deve essere una vetrina di prodotti ma di territori, cultura e saperi''. Secondo Rossana Zambelli, direttore Cia, l'Expo oggi sembra una 'torre di Babele' dove tutti corrono in ordine sparso, mentre si dovrebbe costruire un'unica strategia che valorizzi tutte le agricolture. Luigi Mastrobuono, direttore di Confagri chiede maggiore centralita' tra Expo e politiche agricole, sottolineando anche la necessita' di avere una rappresentanza agricola verticale. A difendere l'azione di Governo e' invece Stefano Masini, responsabile Ambiente Coldiretti, secondo il quale ''il programma realizzato dal sottosegretario Martina va nella giusta direzione, compatibilmente con le difficolta', in primo luogo la mancanza di risorse''.
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