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Expo 2015, l’agricoltura racconta il primato della qualità e della sicurezza
Le organizzazioni agricole sono sicure che il comparto potrà essere senza ombra di dubbio il fiore all’occhiello del Paese nel corso dello svolgimento dell’esposizione universale
Roma- Tutti orgogliosi di sapere che l’Italia dell’Expo 2015 sarà raccontata principalmente dal buon cibo dello stivale, dalla sicurezza alimentare, dalla qualità, dalla tradizione agricola, dall’innovazione e dalla biodiversità. Le organizzazioni agricole. in occasione del lancio della rassegna presso Villa Reale di Monza, non hanno dubbi che il settore in occasione dell’esposizione universale internazionale non farà impallidire l’Intero Paese. A iniziare dal vino. Al comparto, come ha dichiarato recentemente il neo ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo, sarà dedicato un intero padiglione. Le premesse dunque – dicono in molti- per non deludere le aspettative ci sono tutte. Tra i primi a pensare positivamente è il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Giuseppe Politi.
La ripresa e lo sviluppo del Paese- dice il presidente - passano necessariamente per l’Expo del 2015. E l’Italia ha scelto di mostrarsi al mondo attraverso il cibo, nelle sue accezioni più diverse: la sicurezza alimentare, la qualità e la tradizione agricola, l’innovazione e la biodiversità. Tutte caratteristiche insite nel ‘made in Italy’ agroalimentare, che oggi ‘vale’ 130 miliardi di euro l’anno, il secondo pilastro dopo il manifatturiero, ed è sempre più invidiato e richiesto all’estero con una crescita costante di esportazioni e quote di mercato”.
“Solo nei primi mesi del 2013 -ricorda Politi- il nostro agroalimentare ha registrato un incremento del 7 per cento dell’export, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale, con numeri da record ad esempio in Russia (dove le vendite di vino italiano sono aumentate del 338 per cento) o in Usa (dove gli acquisti di spaghetti, tagliatelle e rigatoni sono cresciute del 61 per cento)”.
“Un successo che risiede proprio nella tipicità del sistema agricolo e alimentare italiano. Tipico – conclude- vuol dire sano e di qualità e il Belpaese non solo può contare su prodotti sicuri (il 99,7 per cento non ha residui di agrofarmaci oltre il limite) e non ha rivali per numero di prodotti a denominazione tra Dop, Igp e Stg (254), ma in più custodisce tra le pieghe del paesaggio rurale un patrimonio di sapori e tradizioni unici e inscindibili dal territorio. Si tratta degli oltre 5.000 prodotti agroalimentari tradizionali, che sono autentiche ‘calamite’ per il turismo enogastronomico, un comparto che vale 5 miliardi l’anno”.
“Ecco perché l’Expo è un’occasione straordinaria e una grande chance per il Paese, come hanno detto il presidente della Repubblica Napolitano e il premier Letta -incalza Politi-. Mettere in vetrina il nostro agroalimentare, la sua ricchezza, la funzione ‘anticiclica’ che sta svolgendo sotto il profilo occupazionale, può davvero rappresentare una svolta, il volano decisivo per lasciarci la crisi alle spalle e riprendere la strada della ripresa”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Coldiretti che punta sul primato della sicurezza alimentare. L’Italia – spiega l’organizzazione di Palazzo Rospigliosi- conquista il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,3 per cento) che sono risultati peraltro inferiori di cinque volte a quelli della media europea (1,5 per cento di irregolarità) e addirittura di 26 volte a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità). “C’è una straordinaria Italia che viviamo tutti i giorni e che il mondo ci invidia: è l’Italia del buon cibo, della variegata agricoltura che modella paesaggio e società, che si nutre di tradizione e innovazione e che ci permette di detenere i primati della qualità e della sicurezza, della biodiversità e della sostenibilità ambientale” ha affermato in particolare il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “questa è l’Italia che con l’Expo 2015 dobbiamo raccontare al mondo”. È l’Italia dell’agroalimentare dove - ha continuato Marini - convivono export di grande valore e vendita diretta degli agricoltori. Dove, con l’impresa familiare, si insegna ai Paesi meno fortunati la strada da seguire per l’autosufficienza alimentare. Il biglietto da visita dell’Italia è il cibo, il Made in Italy e - ha precisato Marini - questo Paese ha molto da raccontare sulle cose fatte, sulla biodiversità, sui modelli produttivi, sulla vicinanza tra produttori e consumatori. Il modello agricolo italiano - ha sottolineato la Coldiretti - sulla leadership in Europa con 249 prodotti tipici a denominazione di origine riconosciuti (Dop/Igp), il maggior numero di aziende agricole biologiche (48269 operatori)e la maggiore biodiversità con 57468 specie animali e 12mila specie di flora, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Francia e Spagna, il triplo di quella inglese ed una volta e mezzo quello tedesco. L’Italia - ha continuato la Coldiretti - è il primo esportatore mondiale in quantità di vino, pasta, kiwi, pesche, mele e pere ma anche il principale produttori di pasta e ortofrutta. Senza contare – conclude la Coldiretti- il record di longevità grazie alla dieta mediterranea, il top di presenze per il turismo enogastronomico e quello ambientale con 871 parchi ed aree protette che coprono il 10 per cento del territorio.
“Un’occasione irripetibile – ha sottolineato invece il delegato di Confagricoltura per l’Expo Antonio Boselli – per presentarci davanti a tutto il mondo, anche in relazione al tema della manifestazione, con il nostro modello agricolo ed agroalimentare, fatto di capacità imprenditoriale, di costante ricerca di innovazione e di prodotti di eccellenza caratterizzati da uno stretto ed inscindibile legame con il nostro territorio e le nostre tradizioni”.