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Export da record per l’agroalimentare Made in Italy
Con un incremento del 7 per cento dall’inizio del 2013 il settore può raggiungere i 34 miliardi di fatturato entro l’anno
Roma- L’aumento del 7 per cento dall’inizio dell’anno delle esportazioni spinge l’agroalimentare verso il record storico di 34 miliardi fatturati all’estero durante l’anno, se verrà mantenuto l’attuale trend di crescita. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi a maggio 2013.
< p> L’agroalimentare - ha sottolineato la Coldiretti - è in netta controtendenza rispetto all’andamento generale trainato dall’aumento della domanda estera in tutti i principali comparti produttivi che compensa la crisi dei consumi sul mercato interno. Tra i principali settori del Made in Italy alimentare, il prodotto piu’ esportato - ha precisato la Coldiretti - è l’ortofrutta fresca, che aumenta del 7 per cento), seguita dal vino che però cresce di piu’ (+10 per cento) secondo i dati Istat relativi al primo trimestre del 2013.
Aumenta peraltro - ha continuato la Coldiretti - anche la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con un +7 per cento, ma anche l’olio d’oliva, il cui balzo in avanti dell’11 per cento. “In questo contesto è importante la decisione di coinvolgere nel lavoro della Cabina di Regia per l’Italia internazionale le organizzazioni di categoria dell’agricoltura”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. “La cabina di regia – ha sottolineato Marini - sarà l’occasione per aggiornare il paradigma dell’internazionalizzazione. Da anni si parla di internazionalizzare le imprese facendo massa critica, ma se il modello di sviluppo vincente è quello di portare le diversità e le unicità che caratterizzano il nostro Made in Italy nel mondo allora – ha continuato Marini - è evidente che dobbiamo sostituire per prima cosa il termine di massa critica con quello di rete di imprese e quello di piattaforma logistica con quello di piattaforma leggera. Dalla Simest all’Ice, dalle Camere di Commercio alle Ambasciate dovranno adeguare le proprie funzioni per accompagnare - ha concluso Marini - l’Italia verso questa efficace forma di internazionalizzazione anche in vista dell’Expo”.
A GONFIE VELE L'OLIO DI OLIVA
L’aumento dell’11% in valore delle esportazioni di olio di oliva nel primo trimestre del 2013 fa ben sperare per la bilancia commerciale del nostro Paese che sul territorio, e nella diversità che il territorio italiano sa produrre, ha il baricentro dell’alta qualità. E’ il commento di Unaprol ai dati che emergono dal rapporto ICE – Istat 2012-2013 dell’Italia nell’economia internazionale.
Il successo di questa crescita dell’export dell’olio extra vergine di oliva è anche merito dell’intesa operativa MiSE, Agenzia ICE – UNAPROL, che il consorzio nazionale olivicolo ha sottoscritto, due anni fa, per la realizzazione di attività di internazionalizzazione con incoming di operatori, buyer e giornalisti e azioni di sensibilizzazione dei consumatori in Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong, Austria, Belgio e Russia.
La crisi economica con meno posti di lavoro e meno pasti fuori casa, continua Unaprol, ha paradossalmente cambiato le abitudini alimentari di molti dei consumatori di questi Paesi. Nuove tendenze e stili di vita stanno orientando i consumi, che incidono sull'industria alimentare. Si mangia sempre più spesso a casa e per questo motivo si fanno sempre più scelte di acquisto consapevoli orientati a prodotti di qualità.
Oltre all’intesa operativa, Unaprol opera su tre diverse aree geografiche per la promozione degli oli di alta qualità della filiera agricola italiana (FAI). Nord America, in USA e Canada che rappresentano un mercato tradizionale che, però, necessita di essere consolidato. Europa, con particolare riferimento a Paesi con più alto reddito ma con esiguo consumo annuo pro capite di olio di oliva: Belgio, Danimarca e Olanda. Scalda i motori la macchina della promozione del consorzio olivicolo nazionale con un nuovo progetto sul valore della dieta mediterranea che dovrebbe interessare per i prossimi tre anni Russia e Cina. Si tratta di mercati, conclude la nota di Unaprol, che presentano grandi opportunità di espansione per il nostro olio extra vergine di oliva tracciato e di alta qualità made in Italy, che oggi può contare su un valido strumento legislativo come la legge salva olio made in Italy, meglio conosciuta come legge Mongiello.