Agronews
Fazio: "Nessun allarme diossina in Italia"
Il ministro della Salute dà garanzie sulle uova tedesche che hanno oltrepassato i confini nazionali
Roma - Le uova tedesche sono arrivate anche in Italia, ma non sussiste nessun allarme diossina. A garantirlo è il ministro della Salute Ferruccio Fazio. In particolare il ministro ha precisato che l'Italia ha importato "una quantità di uova limitate ma grazie all'etichettatura è possibile rintracciarle guardando il marchio di produzione e provenienza". Le uova italiane, che sono marchiate e tracciabili, "sono garanzia di sicurezza anche in Germania".
In relazione al latte Fazio ha detto invece è stata inviata una lettera ai produttori italiani che importano latte dalla Germania ricordando di effettuare controlli per la diossina", mentre saranno effettuati test a campione da Nas e Regioni in tutta Italia. Il ministro ha infine annunciato che martedì e mercoledì a Bruxelles sono in programma riunioni tecniche sul caso diossina.
“Latte alla diossina, uova alla diossina, il tutto proveniente -commenta il ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan - dalla Germania, da dove già provenivano le mozzarelle blu. Intanto, aggiunge Galan - è giusto riconoscere che il misfatto è stato denunciato dalle autorità politiche tedesche, e questo è un bene. Da noi a vigilare sulla nostra salute c’è, e lo sta facendo, il competente Ministero.
Ma sempre da noi, grazie ad una responsabile cooperazione tra Ministero delle politiche agricole e forze di governo e di opposizione,il prossimo 12 gennaio - prosegue il ministro - diventerà legge definitivamente approvata la legge sull’etichettatura trasparente. Disporremo quindi, finalmente, di uno strumento -conclude Galan - che ci difenderà da chi vuole imbrogliarci in ogni senso perché di questo o di quel prodotto conosceremo tutto. In ogni caso, sarebbe sempre meglio poter bere latte italiano, latte prodotto cioè da coloro che sono allevatori e produttori onesti. Allevatori e produttori di latte che nel corso del tempo e anche oggi hanno rispettano e rispettano le regole sulle quote latte volute dal’Europa, regole che, appunto, sono state rispettate dalla stragrande maggioranza di chi produce ottimo latte italiano”.
Sull'analisi della situazione interviene anche Coldiretti che torna a chiedere l'etichettatura per tutti i prodotti. Come già avviene per le uova - dice l'organizzazione agricola - occorre estendere l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti i prodotti con la rapida approvazione del disegno di legge che dovrà essere discusso alla Camera per l’approvazione definitiva dopo il consenso raccolto da tutti i gruppi parlamentari al Senato. Coldiretti ricorda inoltre che attualmente in Italia l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte a lunga conservazione ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi. Per questi prodotti comperare direttamente dai produttori agricoli e acquistare l’ampia gamma di formaggi e salumi Made in Italy a denominazione di origine protetta (Dop) che garantiscono l’origine nazionale della materia prima impiegati è - suggerisce la Coldiretti - una importante garanzia per i cittadini.
L’Italia è infatti - sottolinea la Coldiretti - un forte importatore dalla Germania che è il principale fornitore di latte e derivati dell’Italia con quasi 41 milioni di quintali all’anno in equivalente latte (latte, latticini e formaggi), ma che esporta nella penisola anche grandi quantità di maiale (220 milioni di chili di carne e 3,7 milioni di chili di maiali vivi da macellare in Italia nei primi nove mesi del 2010) e marginalmente di uova (2,7 milioni di chili di uova, (in guscio,fresche, conservate o cotte nello stesso periodo).
L’importante e tempestiva azione messa in atto dal Ministero della Salute grazie alla presenza in Italia del sistema di controlli piu’ capillare in Europa deve essere accompagnata - sostiene la Coldiretti - da interventi strutturali come l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta che ne consenta di aumentare l’efficacia a garanzia dei produttori italiani e dei consumatori.
Occorre intervenire per non rincorrere le emergenze in un Paese come l’Italia che è forte importatore e dove - precisa la Coldiretti - due fette di prosciutto su tre vendute come italiane che sono provenienti da maiali allevati all'estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere ma chi acquista - denuncia la Coldiretti - non puo’ saperlo perché non è sempre obbligatorio indicarlo in etichetta. Con l’approvazione del provvedimento sull’obbligo di etichettatura da parte del parlamento l’Italia - conclude la Coldiretti - ha l’opportunità di svolgere una azione di leadership in Europa nella tutela della qualità e della sicurezza dei consumatori.
Confagricoltura lancia invece un messaggio tranquilizzante ai consumatori italiani “Il caso-diossina che ha portato le autorità tedesche - comenta l'organizzazione agricola - a chiudere precauzionalmente oltre 4700 aziende agricole in Germania, dimostra come siano fondamentali, ai fini della salute animale ed umana, una produzione di mangimi a componenti controllate ed un’agricoltura capace di abbinare quantità di rilevanza strategica ad un processo di scelte di qualità a 360 gradi, così come avviene in Italia”.
“Le nostre produzioni alimentari sono sottoposte - incalza Confagricoltura - a numerosi e approfonditi controlli e sono tracciabili sia nella fase produttiva che di trasformazione e distribuzione; non sono da meno le razioni alimentari delle varie specie animali allevate, anch’esse ipercontrollate”.
“I consumatori italiani – conclude l’organizzazione degli imprenditori agricoli - possono scegliere su una gamma di produzioni nostrane ampia e sicure dal punto di vista sanitario e della qualità; in particolare è assicurata una tracciabilità assoluta di ogni uovo che è marchiato singolarmente”.
Decisamente più categorica la posizione dell'associazione dei consumatori Aduc che consiglia di non comprare assolutamente di acquistare e assumere carne, latte e uova provenienti dalla Germania. " Sconsigliamo i consumatori - si legge in una nota - di acquistare e assumere carne, latte e uova provenienti dalla Germania. Per le uova e la carne (almeno quella bovina) c'e' l'indicazione del Paese di provenienza, per il latte si puo' scegliere quello che riporta le informazioni relative (es. latte prodotto in Italia). Il problema si pone sui prodotti derivati, per esempio, il latte contaminato, la carne e le uova possono trovarsi in molti prodotti quali biscotti e dolci vari, yogurt e formaggi, paste alimentari, salsicce, ecc., dove non e' indicato il Paese di origine. In questo caso il consumatore non ha molte difese se non la scelta di prodotti doc, che indicano il Paese e la zona di provenienza. Sarebbe opportuna - conclude l'associazione - una normativa generale sugli alimenti -che da tempo sollecitiamo- che indichi il Paese e le aziende di provenienza
Intanto lo scandalo alla diossima sembra allargarsi anche alla carne di pollo. Il settimanale Focus ha rivelato che in un rapporto del 6 gennaio inviato a Bruxelles dal governo tedesco è scritto che l'analisi di tessuti grassi prelevati a tre polli di batteria hanno evidenziato una percentuale di diossina di 4,99 picogrammi per ogni grammo di carne. Il valore massimo di tossina tollerato dalla legge è invece di 2 picogrammi. Infine va ricordato che la Slovacchia ha sospeso temporaneamente la vendita di uova e di carne di volatile importati dalla Germania, a causa del rischio di contaminazione da diossina. Analoga decisione è sta presa dalla Corea del Sud che ha informato oggi l'Unione Europea che sospenderà le importazioni di carne di maiale dalla Germania. La Russia sembra essere sulla stessa linea se non ci saranno informazioni sicure sul caso.
Articoli correlati
Germania: resta alta la tensione per lo scandalo dei mangimi alla diossina
Germania, è allarme uova alla diossina