Filiera Corta
Fenomeno birra. Gli appassionati toccano quota 36 milioni
Ad apprezzarla sono i consumatori sporadici (+40%) e quelli abituali (+20%), ma anche una quota sempre più alta di donne: sono infatti ormai 16 milioni le consumatrici di birra, pari al 62,7% delle italiane maggiorenni
Roma- Un amore che non si attenua. Gli italiani apprezzano sempre più la birra. Nel 2011 sono stati circa 7 milioni quelli che si sono accostati per la prima volta in maniera stabile a questa bevanda, portando a circa 36 milioni il numero dei suoi appassionati. Ad apprezzarla sono i consumatori sporadici (+40%) e quelli abituali (+20%), ma anche una quota sempre più alta di donne: sono infatti ormai 16 milioni le consumatrici di birra, pari al 62,7% delle italiane maggiorenni, che la scelgono soprattutto per il suo gusto e perché è poco alcolica, conveniente e di tendenza.
Comunque, la birra - si legge in una nota di "Sapore 2012"(Rimimi , 25-28 febbraio) è la bevanda alcolica preferita dagli italiani maggiorenni fino ai 44 anni. Il consumo di questa bevanda rimane nel nostro paese moderato e prevalentemente circoscritto ai pasti. Il 35% dei consumatori beve birra una sola volta a settimana.
Nei fine settimana, tra ristoranti e pizzerie, è la bevanda scelta dal 42,6% degli avventori, contro il 41,9 di chi preferisce il vino. Vino che nei giorni feriali si riprende però la rivincita, con il 21,8% contro il 19,6%.
Nel 2011 è cresciuta anche la quota dei microbirrifici, che ha raggiunto il 2% del mercato. Si tratta di un complesso di circa 350 piccole imprese artigiane che offrono un prodotto di alta qualità e molto differenziato a seconda dei gusti della clientela.
La birra italiana può inoltre vantare un altro primato. La "bionda" - dice Coldiretti - conquista i pub inglesi con un aumento record in valore del 20 per cento nelle esportazioni in Gran Bretagna dove è diretta circa la metà della produzione Made in Italy spedita all’estero.
La crescita delle esportazioni di birra made in Italy evidenzia - continua l'organizzazione agricola una sorprendente performance in Paesi fortemente nazionalisti nei consumi e tradizionalmente attenti alla qualità della bevanda. Il successo della birra italiana - sottolinea la Coldiretti - è evidente anche oltreoceano con un aumento del 10 per cento del valore delle esportazioni negli Stati Uniti che sono il piu’ grande consumatore mondiale. Il risultato complessivo è che le esportazioni di birra Made in Italy nel mondo sono cresciute del 5 per cento raggiungendo per la prima volta il valore di 1230 milioni di euro in un anno. Si tratta - sostiene la Coldiretti - degli effetti di un processo di qualificazione nella produzione avvenuto negli ultimi anni. Da segnalare a questo proposito è soprattutto - continua la Coldiretti - la crescente diffusione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente da 350 microbirrifici che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori e aumentano nei consumi. A cogliere questa opportunità - conclude la Coldiretti - sono stati molti imprenditori agricoli. Un decreto ministeriale, infatti, permette alle aziende produttrici la materia prima (l’orzo) di creare una malteria o un birrificio aziendale e di considerare la produzione di questa bevanda (e del malto) attività agricola connessa. Per la produzione di birra servono varietà specifiche di orzo che si stanno diffondendo nelle campagne insieme a numerosi “birrifici agricoli” a chilometri zero.