Filiera Corta
Feste di Natale: spesa alimentare da 3,5 mld per i 5 tradizionali appuntamenti a tavola
Cna, lo scorso anno per Vigilia di Natale, Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno l'importo è stato di 4,5 mld
Roma- Dovrebbe superare i 3,5 miliardi l’importo complessivo della spesa alimentare nazionale per i cinque tradizionali appuntamenti a tavola del periodo a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021: Vigilia di Natale, Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno. Un periodo che l’anno scorso ha fatturato gastronomicamente oltre 4,5 miliardi. Il calo previsto, quindi, sarebbe di poco inferiore a un quarto del totale raggiunto nel 2019/2020. Il pranzo di Natale e il cenone del 31 dicembre rappresentano invece una perdita secca di circa un miliardo per le attività di ristorazione che resteranno chiuse dal 24 dicembre al 6 gennaio. E’ quanto emerge da un’ indagine condotta in collaborazione dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa- Cna Agroalimentare e Cna Turismo e Commercio.
Sulla tavola degli italiani trionferanno i cibi e le bevande tradizionali. A vincere saranno i piatti della tradizione e della memoria. Il menu di pesce sarà scelto da due famiglie su tre alla Vigilia di Natale con preferenze spiccate per le ricette povere, le specialità ittiche meno costose (ma non per questo meno buone) come il pesce azzurro o le cozze e i “lupini” a discapito dei molluschi e soprattutto dei crostacei. Predomina menu di magro, benché meno decisamente, anche a San Silvestro.
Calano le vendite di alcuni dei cibi più tipici del periodo: contenuta la diminuzione di panettoni e pandori (con pasticcerie e laboratori artigiani a tenere meglio le posizioni), in linea zamponi e cotechini, in più decisa discesa le vendite di “bollicine”. Per gli spumanti la previsione è di un -20 per cento rispetto all’anno scorso, mentre per gli champagne la riduzione viaggia a percentuale ben più elevata.