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Formaggi italiani, la Turchia fa dietrofront
Rinviata la decisione con la quale dal primo febbraio potevano accedere al mercato turco solo i prodotti ottenuti da latte pastorizzato
Roma – Le lobby hanno avuto la meglio sull’opposizione turca. I formaggi italiani saranno esportati in Turchia. Il Governo turco ha infatti deciso di rimandare a fine anno le nuove norme per l’import di formaggi. Sulla base di una decisione dello scorso anno, infatti, dal primo febbraio potevano accedere al mercato della vicina Turchia solo i formaggi ottenuti da latte pastorizzato. Il dietrofront turco – spiega il presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi- è dovuto alle pressioni fatte in questi mesi dall‘associazione Italiana Lattiero Casearia
“Abbiamo dovuto muovere mari e monti, chiedere l’intervento del Governo, della Commissione e del Parlamento europeo, ma alla fine - spiega Giuseppe Ambrosi – presidente di Assolatte- siamo riusciti ad ottenere lo sblocco delle esportazioni dei nostri formaggi verso la Turchia ”.
Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana, Pecorino Romano vengono invece prodotti - da sempre - con latte crudo. Sono formaggi ottimi, che tutti invidiano e cercano di copiare. Sono sicuri ed hanno libero accesso ai Paesi più severi del mondo.
“Ben venga dunque – incalza Abrosi - il dietrofront del Governo turco, che – dopo i nostri interventi - ha deciso di rinviare l’entrata in vigore della propria decisione alla fine del 2013, riaprendo le porte alle nostre produzioni di pregio. Bisogna ora continuare a lavorare senza sosta per far capire alle autorità turche che il divieto è privo di senso. Ci sono migliaia di anni di storia e centinaia di pagine di letteratura che dimostrano la sicurezza dei nostri formaggi”, ha concluso Ambrosi.
La Turchia sta diventando un mercato molto importante per l’Italia. Le esportazioni di formaggi italiani sono in continua crescita: tra il 2005 e il 2012 sono cresciute del 230% e nel solo 2012 del 36%.