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Giornata mondiale della pizza, iniziative e feste in tutto il globo

Si celebra il 17 gennaio l'evento dedicato al lievitato. In Italia le imprese che vendono pizza sono 127mila

Roma-  Manca poco. Il 17 gennaio si brinderà in tutto il mondo alla pizza e ai pizzaioli con la giornata internazionale dedicata al lievitato.  Previste in tutto il pianeta inziative e festeggiamenti.   In Italia- secondo recenti dati del Centro Studi Cna su dati di Infocamere e Infoimprese-  le imprese che vendono pizza sono quasi 127mila. Tra queste, 76.357 sono veri e propri esercizi di ristorazione. Quasi 40mila sono ristoranti-pizzerie, circa 36.300 bar-pizzerie. La pizza tradizionale piace più della gourmet: a scegliere la prima sono 8 italiani su 10. Da un’indagine dell’ Osservatorio Buitoni Culinary Lab effettuata su circa 2500 italiani di età compresa tra i 20 e i 55 anni emerge che un connazionale su due (52%)  la  preferisce, nell'ora di pranzo, alla pasta (43%), all'insalata (13%), ai panini (39%) e alla piadina (29%).

Nei supermercati- secondo quanto riportato da Assolatte-  ci sono in media ben 45 tipi di pizze surgelate. Tra rotonde e alla pala, farcite o margherite, extralarge o al trancio, biologiche e integrali, gluten free e senza lattosio, nei freezer della distribuzione moderna ci sono ben 45,9 referenze di pizze surgelate (fonte Iri). Non c’è quindi da stupirsi- si legge in una nota-  se gli italiani ne comprano sempre di più: tra luglio 2017 e luglio 2018 ne hanno acquistate quasi 48 milioni di kg spendendo quasi 300 milioni di euro, il 2,7% in più rispetto all’anno precedente. Anche al super la pizza si conferma un alimento sfizioso e poco costoso: il prezzo di vendita medio nel 2018 è stato di 6,89 euro al kg, pari a circa 2,30 euro a pizza.

Molte infine le curiosità intorno alla pizza segnalate da Assolatte che con l'occasione ricorda come la ricetta della pizza,  esalti  il più noto, amato e consumato dei formaggi freschi della tradizione italiana: la mozzarella.

 Tra le tante cuorisità:

  1. La pizza è il cibo più ordinato per la consegna a domicilio in Italia. Tra giugno 2017 e giugno 2018 le pizze ordinate dagli italiani per il food delivery, se allineate coprirebbero circa 2000 km di lunghezza, ossia la distanza tra Napoli e Copenhagen (fonte Mappa del cibo a domicilio in Italia).

 

  1. La pizza versione “highlander” fa parte della nuova “razione K” dell’esercito americano. Quella fornita ai militari statunitensi è una pizza speciale, che ha richiesto oltre molti anni di studi: il risultato è che rimane fragrante per almeno 36 mesi, resiste al caldo africano e alle temperature polari, e resta intatta anche se viene paracadutata da un aereo. Inoltre è autoriscaldante e inattaccabile dagli insetti. Questa straordinaria pizza fa parte della nuova M.R.E 23 (meals ready to eat), distribuita da pochi mesi, e viene anche venduta online ai civili. Chi l’ha provata l’ha recensita con entusiasmo sui social.

 

  1. La pizza italiana è un piatto bilanciato ed healthy. A differenza di quella “american style”, la pizza italiana ha un profilo nutrizionale bilanciato: il frumento apporta carboidrati, la mozzarella (ma anche le acciughe) fornisce le proteine, l’olio d’oliva dà il giusto quantitativo di grassi mono e polinsaturi, mentre il pomodoro è un’ottima fonte di licopeni, carotenoidi dalle proprietà antiossidanti. Questa combinazione di nutrienti fanno della pizza italiana un alimento protettivo, capace di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumori dell’apparato digestivo, come quello del colon.

 

  1. New York ha dedicato un museo alla pizza. Quello che è stato presentato come “the world’s first and only immersive art experience celebrating pizza” è rimasto aperto per un mese, dal 13 ottobre al 18 novembre 2018, a New York City. Il museo pop-up #MoPi ha raccontato la pizza e il suo ruolo nella cultura pop attraverso installazioni immersive e opere d’arte in uno spazio dove crogiolarsi nella gioia multi-sensoriale della pizza.
  2. Esiste la pizza “salvavita”. Si chiama Pascalina e viene preparata secondo la ricetta “validata” dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli. Grazie ai suoi ingredienti benefici (come la farina ricca di fibre, i friarielli, i pomodori San Marzano, le noci e l’olio extravergine d’oliva del Cilento), la pizza Pascalina fornisce un corretto quantitativo di elementi nutritivi e rappresenta un pranzo completo e ricco di nutrienti che aiutano a stare in forma e in salute. C’è poi un secondo motivo per cui la Pizza Pascalina fa bene: per ogni pizza ordinata viene devoluto un euro alla ricerca sui tumori

in data:15/01/2019

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