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Gli americani preferiscono l'extravergine made in Italy
Rispetto al 2011, nel 2012 le forniture dall'Italia sono aumentate in volume del 10%. Gli Stati Uniti hanno acquistato dalla penisola circa 110.000 tonnellate di prodotto per un corrispondente valore di 307 milioni di euro
Roma- Gli Stati Uniti rappresentano il mercato d’elezione per gli oli italiani. Rispetto al 2011, nel 2012 le forniture dall’Italia sono aumentate in volume del 10%. Gli Stati Uniti hanno acquistato dall’Italia circa 110.000 tonnellate di oli vergini per un corrispondente valore di 307 milioni di euro. L’Italia detiene una quota del 54% in quantità e del 58% in valore delle importazioni statunitensi di oli vergini. L’analisi dei dati in valore mostra un andamento in linea con i dati in volume e mostrano una progressione del 9% rispetto al 2011. Per quanto riguarda le vendite al dettaglio sul mercato statunitense l’olio d’oliva, all’interno delle tipologie di olio vendute, rappresenta il 15% in volume ed il 37% in valore. Sul totale dell’olio venduto in confezioni da litro il 59% è rappresentato da olio extra vergine di oliva ed il 62% delle confezioni è realizzato in vetro. La bottiglia da mezzo litro è la più venduta.
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Il quadro economico è emerso al Summer Fancy Food di New York dove Unaprol e Ice hanno concluso la prima intesa operativa sull’olio extravergine di oliva. Due anni- si legge in una nota- di proficua collaborazione, tra pubblico e privato, con incoming di operatori, buyer e giornalisti in Italia; eventi promozionali all’estero con educational e workshop; azioni di sensibilizzazione in generale dei consumatori di Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong, Austria, Belgio e Russia.
I giorni di rassegna hanno permesso di analizzare in particolare il comportamento alimentare degli americani in questo periodo di crisi Il quadro presenta meno posti di lavoro e meno pasti fuori casa. La crisi economica ha dunque cambiato le abitudini alimentari degli americani e nuove tendenze e stili di vita stanno orientando i consumi che incidono sull'industria alimentare. Gli americani mangiano sempre più spesso a casa e per questo motivo si fanno sempre più scelte di acquisto e si comprano più prodotti a marchio privato.
Il consumatore medio spende circa 110 dollari a settimana per mangiare e un quarto è speso per specialità alimentari. Un terzo dei consumatori americani acquista specialità alimentari perché li hanno visti utilizzare in un cooking show televisivo. Un terzo dei pasti viene preparato in casa e nella classifica dei cibi realizzati al primo posto vi sono specialità americane (92%), italiane (79%), messicane/latine (63%), cinesi (42%).