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Gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più per mangiare a causa del caro prezzi
LO rileva Coldiretti in relazione all'allarme lanciato dall’Unione Nazionale Consumatori su dati Istat sull’andamento dell’inflazione a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno
Roma- Gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più per mangiare ma a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare le quantità acquistate. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dall’Unione Nazionale Consumatori su dati Istat sull’andamento dell’inflazione a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo Istat che evidenzia un aumento dell’11,2 % dei prezzi dei prodotti alimentari, superiore al dato medio dell’inflazione che è scesa al 6,4%. Le famiglie – sottolinea la Coldiretti – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
La situazione di difficoltà si estende – continua la Coldiretti – alle imprese agricole colpite dal maltempo che ha decimato i raccolti e dai bassi prezzi pagati alla produzione che non molti casi non coprono neanche i costi di produzione con il rischio dell’abbandono di interi territori. Se per lo zucchero, che fa registrare il maggior incremento dei prezzi (+46.6%), a pesare – sottolinea la Coldiretti - è la drammatica dipendenza dalle importazioni dall’estero da dove viene oltre l’80% di quello consumato in Italia, in altri settori a pesare è la speculazione. Nel caso del riso che ha fatto registrare un aumento del 32,4% dei prezzi al consumo, gli agricoltori denunciano una vera e propria speculazione con un insostenibile crollo delle quotazioni nelle campagne che ha costretto la Coldiretti a disertare le borse merci in segno di protesta.
A fronte dell’esplosione dei costi di produzione sono stati persi quasi 8mila ettari di riso in Italia dove si coltivano quest’anno appena 211mila ettari, ai minimi da trenta anni. Un vero shock con oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori impegnati nell’intera filiera, ma anche per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.