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Grano, al via l'embargo russo sulle esportazioni
Lo Stato governato dal presidente Putin vanta una produzione a livello globale pari all'8%
Arrivano i primi provvedimenti per frenare l’“emergenza grano”. La Russia introdurrà infatti a partire dal 15 agosto fino alla fine dell’anno un embargo sulle esportazioni di grano e dei suoi derivati a causa della riduzione della produzione per il caldo anomalo che ha colpito il Paese. A fare l'annuncio è stato il primo ministro russo, Vladimir Putin.
La Russia, che vanta una produzione di grano a livello globale pari a l'8% ed è il terzo esportatore mondiale, aveva gia annunciato la settimana scorsa una revisione al ribasso del raccolto di grano a 70-75 milioni di tonnellate dai 90 milioni che produce abitualmente. Nel 2009, la Russia ha esportato 21,4 milioni di tonnellate di cereali. Una situazione nel suo complesso quindi molto complicata che ha portato il prezzo mondiale del grano a toccare nell’ultimo mese su base annua un aumento del 50% con inevitabili turbolenze sul mercato delle materie prime alimentari. Intanto nella giornata odierna il prezzo del grano ha raggiunto il massimo consentito dalle contrattazioni del Chicago Board of Trade. A renderlo noto è stata l'agenzia Bloomberg. I future con consegna a dicembre hanno registrato un rialzo di 60 centesimi pari al 7,9% a quota 8,155 dollari a bushel. Il contratto ha guadagnato il 15% negli ultimi due giorni
Allo stesso tempo il provvedimento russo - si legge in una nota - è giustificato dalle autorità politiche per impedire l'inflazione dei prezzi interni e allo stesso tempo salvare i capi di bestiame
La misura è accompagnata da un aiuto finanziario di 35 miliardi di rubli (890mila euro) ai produttori di cereali colpiti dalla siccità. Dei 35 miliardi, 10 saranno “una donazione a fondo perduto», mentre i restanti 25 saranno dati sotto forma di “crediti a tassi vantaggiosi”
La Russia, a causa delle condizioni atmosferiche avverse, ha dichiarato lo stato d'emergenza in 27 Regioni.
Sul fronte italiano arrivano invece per il consumatore assicurazioni dal ministro per le Politiche agricole Giancarlo Galan
“Al momento - ha detto il ministro - non si ravvisano in Italia comportamenti speculativi, né tanto meno reazioni da parte degli operatori che possano indurre a ritenere che siano in atto fenomeni di ritenzione dell’offerta”.
“Il Ministero terrà comunque alta l’attenzione scoraggiando con tutti i mezzi a sua disposizione, comprese azioni di moral suasion, qualsiasi atteggiamento che possa ostacolare gli scambi e condizionare le dinamiche mercantili”.
“Quello che possiamo affermare - continua Galan - con una certa tranquillità è che i fondamentali di questa campagna di commercializzazione non sono gli stessi che spinsero, nel 2008, i prezzi del grano a livelli record, innescando rincari a catena su pasta, farine, pane e mangimi”.
“L’offerta, innanzitutto, non presenta gli stessi squilibri di due anni fa, con i raccolti 2010 di frumento che le previsioni attestano, a livello mondiale, su volumi comunque consistenti (si parla del terzo miglior risultato storico). Un effetto calmiere dovrebbe inoltre venire dalle giacenze di vecchia produzione, con le scorte mondiali stimate in questo avvio di campagna ai massimi da otto anni”.
“Quanto ai mercati nazionali, è auspicabile - conclude il ministro - che il recupero dei listini, rispetto ai livelli di crisi della scorsa annata, avvenga in maniera graduale e soprattutto non traumatica. Sbalzi troppo repentini dei prezzi aumenterebbero, infatti, i rischi di rincari a catena lungo l’intera filiera produttivo-distributiva, inaccettabili soprattutto in una fase in cui consumatori stanno ancora pagando i costi della crisi economica mondiale”.