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Grano, attesa una produzione di 4,2 milioni di tonnellate

Si rafforza, con l’ingresso di due nuovi partner e con la consulenza strategica di un Ente terzo di ricerca, il patto di filiera tra mondo agricolo e cooperativo e industria di trasformazione per aumentare la disponibilità di grano duro italiano di qualità e sostenibile, che ha l’obiettivo di sostenere gli agricoltori e rafforzare la competitività della pasta italiana. Assosementi, l’Associazione che rappresenta a livello nazionale l’industria sementiera, e Compag, la Federazione Nazionale Commercianti di Prodotti per l'Agricoltura che rappresenta, tra gli altri, i centri di stoccaggio e commercializzazione dei cereali, sono i nuovi firmatari del protocollo di intesa per migliorare il grano duro italiano siglato a dicembre scorso da Aidepi - Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli e Italmopa - Associazione Industriali Mugnai d’Italia. I firmatari- si legge in una nota-  rappresentano complessivamente poco meno della metà di tutta l’agroindustria italiana, per un valore di circa 61 miliardi di euro. In Italia, ci sono 1,28 milioni di ettari coltivati a grano duro. A fronte di un leggero calo della superficie (-1,8% rispetto all’anno scorso), la produzione attesa è di 4,2 milioni di tonnellate

Siglata anche una collaborazione triennale con l’Università della Tuscia. Tre le fasi e gli ambiti di lavoro che verranno portate avanti dal Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università: la mappatura quali-quantitativa degli areali di produzione del grano duro su tutto il territorio nazionale; lo sviluppo di disciplinari per la coltivazione sostenibile e lo stoccaggio di grano duro di qualità; uno screening degli accordi di filiera già esistenti e la definizione, assieme ai firmatari del protocollo, di contratti-quadro tra agricoltori, stoccatori, mulini, industrie e retailers per una migliore distribuzione del valore aggiunto lungo tutta la filiera delle produzioni di qualità nella filiera della pasta. Non ultimo, l’incarico di migliorare le stime dei costi di produzione del grano duro per le principali tre macroaree: Nord, Centro e Sud Italia.

in data:06/07/2018

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