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Grano duro, intesa raggiunta tra agricoltori e Barilla. Al via gli accordi triennali
Siglati dal gruppo alimentare Barilla e dagli agricoltori italiani i contratti di coltivazione del grano duro per le campagne agrarie 2016-17, 2017-18, 2018-19 . L’azienda di Parma, produttrice di pasta- si legge in una nota- si è impegnata ad acquistare nei prossimi 3 anni ben 900.000 tonnellate di grano duro italiano. Il contratto pluriennale- si spiega ancora- garantirà alle imprese agricole di accedere ai finanziamenti del Mipaaf per un importo stanziato di ben 10 milioni di euro con una migliore redditività: in media del +25% superiore ai contratti standard grazie anche ad incentivi legati a una produzione di qualità maggiore (pari al 10-15% del prezzo medio del grano). Allo stesso tempo Barilla, grazie all’applicazione di rigorosi disciplinari di coltivazione, avrà la certezza di ricevere un grano duro di eccellente qualità per realizzare la miscela di alta qualità di cui ha bisogno per produrre una pasta buona e al “dente” . L’accordo infatti prevede l’incremento del +40% dei volumi acquistati da Barilla nell’ambito del progetto “grano duro sostenibile” che passeranno dalle 197.000 tonnellate del 2016 alle 280.000 tonnellate del 2019 (vedi comunicato allegato).
I nuovi contratti di coltivazione - che rappresentano il 40% del grano duro acquistato in Italia dalla Barilla - prevedono un investimento totale da parte del Gruppo di Parma di 240 milioni di euro (pari a 80 milioni di euro ogni anno). Riguarderanno oltre 50 fornitori pari a 5.000 aziende agricole per una superficie destinata alla coltivazione del grano duro di alta qualità di 65.000 ettari, il 6% di quella nazionale. Le regioni coinvolte nell’accordo sono: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Puglia. Mentre le varietà top quality seminate sono l’Aureo, lo Svevo e il Pigreco.