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Green Card per la bresaola made in Italy
Dopo oltre 12 anni di divieto gli americani aprono nuovamente le porte del mercato al prodotto tricolore. Gli Stati Uniti hanno avviato una revisione normativa che porterà a riconoscere l'Italia come Paese a rischio trascurabile per la Bse
Roma- La bresaola italiana (di bovino) può finalmente tornare sulle tavole degli americani. Il Animal Plant Health Inspection Service (Aphis) del ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti di America ha comunicato al ministero della Salute di essere pronto ad accettare la bresaola italiana prodotta a partire da carni americane provenienti dal circuito delle carni garantite per assenza di utilizzo di ormoni della crescita.
Dopo oltre 12 anni di divieto, si apre così un importante mercato che potrà essere ulteriormente allargato nei prossimi mesi anche alla bresaola prodotta a partire da carni italiane. L'Amministrazione americana ha infatti avviato un processo di revisione normativa che porterà a riconoscere l'Italia, come ha fatto recentemente l'Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie), come Paese a rischio trascurabile per la Bse, la cosiddetta malattia della mucca pazza.