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Guai tributari per Biondi Santi. All' imprenditore del Brunello di Montalcino sequestri per 4,8 mln
L'inchiesta in questione punta ad accertare se esista "un giro di fatture tra societa' finalizzato a pagare meno tasse". La notizia è stata pubblicata dal quotidiano La Nazione
Roma- Jacopo Biondi Santi, noto produttore di Brunello di Montalcino, e' indagato dalla Procura della Repubblica di Siena per reati tributari e per questo gli sono stati sequestrati terreni, immobili per una somma complessiva di 4,8 milioni di euro. E' quanto ha pubblicato oggi il quotidiano La Nazione. Biondi Santi ( la cui famiglia da generazioni si occupa di vino) sarebbe al centro di una inchiesta iniziata da qualche anno di cui si occupa il procuratore della Repubblica di Siena Salvatore Vitello con Niccolo' Ludovici e la Guardia di Finanza.
L'inchiesta in questione punta ad accertare se esista "un giro di fatture tra societa' finalizzato a pagare meno tasse". In particolare ad interessare la procura senese sarebbe l'operazione fatta da Jacopo Biondi Santi con i francesi di Epi Group, proprietari dei marchi piu' noti di champagne a cominciare da Charles Heidsieck. "Secondo Enrico De Martino legale dell'imprenditore "la controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali. In merito alle contestazioni elevate dalla Guardia di Finanza, che riguardano l'Iva - si legge in una nota dei legali-, ai fini di una corretta informazione, si precisa che: le operazioni oggetto di contestazione non hanno generato nel complesso la benche' minima sottrazione d'imposta. In altri termini, a seguito delle operazioni contestate il Fisco non ha perso nemmeno un euro; tali operazioni, infatti, sono state effettuate esclusivamente per fini estranei a motivi fiscali. Nella elevazione delle predette contestazioni, la Guardia di Finanza non ha tenuto conto dei principi piu' volte affermati in materia dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, i quali conducono a opposte conclusioni".