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I giovani tornano alla terra
A sostenerlo e dimostrarlo sono le organizzazioni agricole a fronte di un tasso di disoccupazione che a marzo ha raggiunto il 9,8% dal 9,6% di febbraio, il dato più alto dal 2004
Roma – Piange il piatto del lavoro, ma per molti giovani l’agricoltura può essere un ‘ancora di salvezza o più semplicemente un ritorno alle origini in modo da sbarcare il lunario. L’indicazione arriva dalle organizzazioni agricole dopo l’ultimo report Istat che segnala che il tasso di disoccupazione vola al 9,8% a marzo dal 9,6% di febbraio: si tratta del dato più alto dal 2004, anno d'inizio delle serie storiche mensili. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, e' invece pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio. Se poi si prendono in considerazione le serie storiche trimestrali, il dato di marzo è il più alto dal terzo trimestre del 2000.
In Italia circa tremila giovani – spiega infatti Coldiretti - hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge come precisa scelta di vita per non arrendersi alla crisi provocata dalle delusioni dell’economia di carta.. . Diverse le storie dei giovani raccontante dall’organizzazione agricola Davide Bortoluzzi ha 25 anni e con il diploma dell’istituto tecnico era pronto ad entrare nello studio del padre geometra.
Nel dettaglio il giovane ha realizzato il suo sogno (sin da piccolo chiedeva a babbo natale caprette): un gregge di 500 pecore per scorazzare sulle Dolomiti. Nessuna macchina sportiva, ma solo le sue gambe per portare da Puos D’Alpago una mandria di ovini con cani, muli e soprattutto garantire la sopravvivenza di una particolare razza “l’agnello alpagoto”. In lui c’è tutta la convinzione di fare il “pastore professionista”. Con lui molte volte ci va anche la fidanzata una modella a riprova che fare il pastore piace. Giuseppe Stocchi invece ha 28 anni conduce una grande azienda di pecore a Leonessa in provincia di Rieti. Possiede ben 1.500 pecore, Comisane (razza siciliana) e Sarde con una spruzzatina di Sopravissana che producono 220/230 litri di latte al giorno per ricavarne ottimi formaggi ( Pecorino Stagionato in Grotta, Pecorino Primo Sale, Pecorino Media Stagionatura, Pecorino Fresco) e ricotta che vende direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Simone Cualbu è un allevatore di 35 anni di Gavoi e conduce, in agro di Macomer, un’azienda agricola con ordinamento ovi-caprino di 75 ettari con 300 capi. Il formaggio (DOP), prodotto esclusivamente con latte crudo di pecora di razza sarda allevate al pascolo, viene affumicato e successivamente portato a stagionare nelle cantine a Gavoi.
Anche la Confederazione italiana agricoltori è sulla stessa lunghezza d’onda. "Contro la disoccupazione giovanile, che in Italia sfiora il 36%, sono sempre di piu' – so stiene l’organizzazione agricola - i ragazzi che decidono di tornare alla terra". E non si tratta piu' solo di figli "che rilevano o continuano l'attivita' dei genitori, ma di neolaureati – prosegue la Cia - preparati e determinati che, a causa di una crisi che chiude le porte dei loro settori, scelgono di scommettere sulla vita dei campi e reinventarsi produttori". Questi nuovi 'dottori dell'agricoltura', spiega ancora la Cia, oggi sono "quasi il 35% degli 'under 40' del comparto, che a loro volta rappresentano l'8% del totale dei conduttori agricoli italiani. Si tratta ancora di piccoli numeri, ma in grado di fotografare un fenomeno nuovo e in continua crescita che sta rivoluzionando il settore primario".