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I pizzaioli napoletani sfidano il Gambero Rosso

La guida “I ristoranti d’Italia” preferisce Roma e Verona alla patria della pizza. Prevista una mobilitazione di piazza per difendere l’antica tradizione della città del Vesuvio

Roma - Debutto con polemiche per la nuova edizione “Ristoranti d’Italia” del Gambero Rosso. I curatori della guida hanno infatti provocato l’ira di Napoli, patria della pizza per tradizione e per storia. Motivo della ribellione dei pizzaioli della città del Vesuvio la preferenza data dal Gambero alle pizzerie di Roma e Verona. Ci si aspetta dunque da domani l’inizio di una protesta culinaria che prenderà inizio alle ore 13,00 e motivata dal fatto che la scelta è semplicemente dovuta – si legge in una nota -  da politici ed economici e non culinari''. In particolare per l’occasione sara' offerta ai passanti anche la tradizionale pizza a portafoglio. A guidare la rivolta il pizzaiolo Gino Sorbillo e il fondatore del Gambero Rosso, Stefano Bonini.

''Che a Napoli e provincia - spiegano il pizzaiolo Gino Sorbillo e l'ex assessore all' agricoltura della Provincia di Napoli ed attuale commissario campano dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli - non ci sia nemmeno una pizzeria degna di essere segnalata dal Gambero Rosso appare surreale e incredibile. Delle due l' una o gli esperti della guida culinaria hanno voluto denigrare la nostra citta' oppure come e' gia' successo con il riconoscimento della Pizza stg c' e' l' ennesima operazione politica che tende a denigrare e a minimizzare il ruolo della Pizza e dei pizzaioli napoletani. Non a caso vengono premiate pizzerie del Veneto da sempre territorio e base elettorale leghista. Anche questa volta dobbiamo reagire con sdegno all' ennesimo attacco gratuito alla professionalita' ed all' impegno dei maestri pizzaioli napoletani. Dopo tutti i danni ed i problemi che ci hanno creato i leghisti adesso dobbiamo difenderci anche dal razzismo culinario''.

Domani – spiegano inoltre il presidente dei pizzaioli napoletani Sergio Miccu' e Vincenzo Peretti del consorzio dei pizzaioli napoletani - sarà festeggiato il riconoscimento definitivo della Stg della pizza napoletana. Dobbiamo difendere -concludono la dignita' ed il lavoro del territorio''.

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