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I russi preferiscono i formaggi italiani
Migliora del 6,4% l'esportazione nell'ex Paese sovietico
Nei primi sette mesi del 2010 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa ben 1.594 tonnellate di formaggi, migliorando del 6,4% i risultati registrati nello stesso periodo del 2009 e confermando un trend positivo che continua ininterrottamente da un decennio. Basti pensare - segnala Assolatte nella giornata odierna di approfondimento svolta presso la Regione Lombardia - che tra il 2000 e il 2009, l'export a volume si è moltiplicato per 30. Anche il controvalore dell'export continua a migliorare: tra gennaio e luglio 2010 ha superato gli 8,89 milioni di euro.
"Questi risultati premiano gli sforzi delle industrie casearie italiane, che, nonostante il contesto internazionale molto competitivo, hanno continuato a investire nei Paesi esteri e si sono impegnate per aprire nuovi mercati di sbocco per le eccellenze italiane, in modo da portare il meglio del made in Italy sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo", sottolinea il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi.
A fare da traino alle esportazioni nel mercato russo sono i formaggi freschi, come mozzarella e ricotta, che nei primi 7 mesi del 2010 hanno venduto in Russia quasi le stesse quantità totalizzate nell'intero 2007 (rispettivamente 787 e 836 tonnellate). Molto importanti anche il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, arrivati a quota 387 tonnellate nei primi sette mesi del 2010. Ma dall'Italia arrivano sul mercato russo anche buone quantita' di formaggi fusi (79 tonnellate tra gennaio e luglio 2010), formaggi grattugiati (37 ton.), Gorgonzola (37 ton.), Fiore Sardo e Pecorino Sardo (12 ton.).
I prodotti alimentari rappresentano il 45.6% della spesa della popolazione in Russia e il mercato del formaggio cresce del 5% nonostante la crisi.