Filiera Corta
Il “drink pink” sfida il binomio bianco-rosso
Cresce nel mondo e in Italia l’apprezzamento per i vini rosati. Nella penisola la produzione è di 5.471.000 ettolitri. Nel 2010 una bottiglia su dieci tra quelle stappate era di color rosa
Roma – Cresce nel mondo la passione per i vini rosati. Anche in Italia il trend di apprezzamento migliora da parte di appassionati e consumatori, ma il consumo resta ancora marginale. La conferma di questo parziale successo italiano arriva da Francesco D’Agostino, direttore della rivista Cucina & Vini, che ha proposto a Roma, con la collaborazione del suo staff “Bere Rosa”, una manifestazione interamente dedicata ai vini e alle bollicine en rose allestita nella sale di Palazzo Rospigliosi per l’avvio dell’estate 2012.
“Il consumo dei rosati è in costante crescita – segnala D’Agostino – anche se in Italia siamo ancora a livelli piuttosto marginali. Proprio per questo – continua il direttore della rivista - abbiamo pensato fosse giunto il momento di proporre una giornata di degustazione al pubblico della Capitale che rimane il principale mercato in Italia. E l’entusiasmo con il quale le aziende hanno risposto al nostro invito non fa che confermare il grande fermento che si respira intorno ai vini rosati”. In ogni caso – conclude - anche il consumatore italiano sta iniziando a guardare ai rosati come a una piacevolissima alternativa all’eterno binomio Bianco-Rosso. Insomma, il “drink pink” continua a prendere piede, forte anche della sua versatilità negli abbinamenti”.
Intanto allo stato attuale delle cose i dati forniti di recente dall’Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) sottolineano come negli ultimi anni la produzione dei rosati sia cresciuta, a livello mondiale, del 13%. L’Italia risulta, con 5.471.000 ettolitri, seconda solo alla Francia (circa 6.600.000 ettolitri) in termini di quantità prodotte. I consumi i vini rosati attraversano una fase positiva: nel 2010 una bottiglia su dieci tra quelle stappate nel mondo era di color rosa, per un totale di oltre 22 milioni di ettolitri. Pure in tal senso è la Francia a fare la parte del leone, con quasi 8 milioni di ettolitri consumati, al punto di risultare anche il primo Paese importatore; seguono gli Stati Uniti (3,123.000) e la Germania (1.524.000). L’Italia resta ai piedi del podio e, con i suoi 1.400.000 ettolitri, precede di un’incollatura il Regno Unito (1.333.000). Curioso notare come sia l’Uruguay il Paese dove, percentualmente, si consuma il maggior numero di bottiglie en rose con una percentuale del 33% davvero rilevante.