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Il "sole" sarà il simbolo che da Nord a Sud valuterà gli agriturismi italiani
Addio a spighe, margherite, quadrifogli e fiori, arriva la classificazione unica per tutti gli agriturismi così come avviene per gli alberghi. A trent'anni dalla nascita dell'idea che coniuga offerta turistica e agricoltura, il "sole" sarà il simbolo che da Nord a Sud valuterà gli agriturismi italiani. A raccogliere sotto il nuovo metodo le ormai oltre 20 mila strutture della Penisola sarà, dal primo gennaio 2015, il portale del ministero delle Politiche Agricole. Il sito www.agriturismoitalia.gov.it "agriturismo italia - vivi la terra delle emozioni", che è stato presentato, insieme a un filmato che racconta l’agriturismo italiano, a Expo, domenica 4 ottobre.
All’incontro ha partecipato anche AgrieTour, la vetrina nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che si svolgerà ad Arezzo Fiere e Congressi dal 13 al 15 novembre prossimi. «Il fatto che il Mipaaf abbia voluto ancora una volta AgrieTour per annunciare questa importante novità non fa altro che accrescere il valore non solo economico, ma anche istituzionale di questa manifestazione – spiega Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere – in quattordici anni la nostra Fiera è stato il punto di riferimento non solo per promuovere, ma soprattutto per fare crescere questo settore con centinaia di incontri, master sull’agriturismo – gli unici in Italia – e tante altre iniziative che hanno accompagnato l’evoluzione di un comparto che è unico al mondo e che i turisti continuano ad apprezzare».
Cresce il settore, +2,1% (dati dall’ultimo rapporto Istat). Nonostante crisi e recessione, l'agriturismo Italia continua a crescere. Nel 2013 il numero delle aziende ha raggiunto quota 20.897, 423 in più rispetto al 2012. Di queste 7.628 offrono contemporaneamente alloggio e ristorazione, mentre 10.184 sono quelle che uniscono all'alloggio le altre attività agrituristiche. Le aziende agrituristiche aumentano soprattutto al Nord, +6,1% e meno al Centro, +1,1% mentre sono in calo al Sud, -2,1%. La Toscana con 4.108 strutture e l'Alto Adige con 3.098, si confermano le regioni nelle quali l'agriturismo è maggiormente e storicamente radicato. Sempre dai dati Istat emerge che il 42,1% degli agriturismi con alloggio, il 46,9% di quelli con ristorazione e il 43,8% di quelli con degustazione è localizzato al Nord mentre il 41,9% delle aziende con altre attività è situato al Centro. Il quadro dipinto dall'istituto di statistica ha lievi tinte rosa, ma il dato è in crescita, dal momento che soltanto poco più di una azienda agrituristica su tre è a conduzione femminile. Le donne guidano 7.436 strutture, +2,4% rispetto al 2012, con una crescita più consistente al Nord, +6,3%, più contenuta al Centro, +1,7% e addirittura in calo al Sud, -3,1%. La concentrazione maggiore di agriturismi in rosa si ha in Toscana, 1.675 aziende pari al 40,8% del dato regionale e il 22,54% del totale nazione degli agriturismi gestiti da donne. Seguono Umbria con il 46% e la Lombardia con il 36,8%, mentre il valore più basso si conferma quello dell'Alto Adige, soltanto il 12,9% del totale.
L'agriturismo si conferma una realtà tipicamente italiana diversa dal turismo rurale degli altri Paesi europei. Negli ultimi dieci anni il comparto è cresciuto del 60,5%, da 13.019 a 20.897; quelle che offrono alloggio del 58,8%, da 10.767 a 17.102; mentre gli agriristori da 6.193 a 10.514, +69,8%. Crescono i posti letto, +94mila, quelli a sedere, +158mila, e crescono anche quelle che fanno altre attività, dalla degustazione alla fattoria didattica allo sport.