Food Mania
Il Cibo oltre l'Italia|Stati Uniti: viaggio tra i sapori sulle orme degli chef locali
Nel corso degli anni, ogni chef sviluppa una propria filosofia e un proprio stile: c’è chi si concentra sulla sostenibilità, chi coltiva personalmente i prodotti che poi propone, chi associa il mangiare a una vera e propria esperienza
Roma- Il cibo e il bere, è risaputo, costituiscono una parte fondamentale della tradizione italiana: anche all’estero o in vacanza cerchiamo il luogo perfetto per soddisfare i nostri palati e immergerci nella cultura del posto. Nel corso degli anni, ogni chef sviluppa una propria filosofia e un proprio stile: c’è chi si concentra sulla sostenibilità, chi coltiva personalmente i prodotti che poi propone, chi associa il mangiare a una vera e propria esperienza e anche chi si cimenta nella creazione di piatti e bevande. Eccp un proposta di Visit The Usa di una serie di ristoranti e locali guidati dai loro chef, per un viaggio culinario indimenticabile in giro per gli Stati Uniti.
Perry Raso, Rhode Island
Perry Raso è il proprietario e fondatore del Matunuck Oyster Bar, che serve prodotti locali e frutti di mare allevati internamente. Originario del Rhode Island, Raso ha sempre portato avanti la sua passione: dal raccogliere ostriche per qualche dollaro all’età di 12 anni fino a gestire questo ristorante, noto per la sua cucina “pond-to-plate” che promuove pratiche di acquacoltura sostenibile. Da Matunuck Oyster Bar lavorano attualmente più di 200 persone, e il locale è stato nominato uno dei 10 migliori oyster bars al mondo. Prima di aprire il Matunuck Oyster Bar, Raso era un coltivatore di ostriche; ha poi conseguito una laurea e un master presso l'URI in acquacoltura e tecnologia della pesca.
É orgoglioso di coltivare personalmente le verdure nella fattoria biologica del ristorante, e ha inoltre aperto un allevamento di molluschi, per far conoscere ai viaggiatori le delizie dei frutti di mare locali del Rhode Island. Ha fondato la Matunuck Oyster Farm nel 2002, e aperto il Matunuck Oyster Bar restaurant nel 2009. Il ristorante serve prodotti locali, biologici e freschi. L'educazione e la solidarietà sono sempre state al centro dell'attività di Perry Raso; dal 2002 offre visite didattiche presso il suo allevamento di ostriche e si è recato in diversi Paesi in via di sviluppo per fornire consulenze su varie operazioni di acquacoltura
Bourbon Distillers, Kentucky
1. Tia Edwards - Tia e suo marito sono i primi afroamericani a produrre Kentucky bourbon dai tempi della schiavitù, con un nuovo approccio. Insieme hanno fondato Fresh Bourbon, e la filosofia dietro il brand è che il bourbon è per tutti, sia per chi lo beve per la prima volta che per i connoisseur; sia per chi lo beve liscio che per chi preferisce un cocktail. Tia ha conseguito una laurea in Arts Degree in Integrated Strategic Communication all’ University of Kentucky College of Communication, con una specializzazione in African American Studies. Ha inoltre più di 15 anni di esperienza professionale nel settore delle vendite, di cui 13 anni con il massimo riconoscimento nel settore sanitario, che vale un miliardo di dollari.
Jade Colwell è la responsabile del Bourbon Steward allo Smoke Justis in Covington, Kentucky. Insieme al suo team, si impegna a creare un’esperienza unica con carni affumicate e bourbon. Con cinque anni di esperienza allo Smoke Justis, ha sviluppato il Bourbon Program, che comprende la creazione di menu con cocktail incentrati sul bourbon. Jade ha l’obiettivo di far crescere un'attività che metta in mostra il meglio dell'offerta del Kentucky.
3. Dan Callaway - un sommelier certificato che è ora Vice President of Product Development and Hospitality presso Bardstown Bourbon Company. Dan combina il suo amore per l'ottimo whisky e l'ospitalità di alto livello con la sua esperienza in campo artistico: ha infatti suonato come membro della Louisiana Philharmonic a New Orleans e in tutto il mondo con la Hollywood Concert Orchestra. Supera i confini dell'innovazione nell'industria del bourbon tramite la sua conoscenza del vino e delle pratiche di miscelazione. A Callaway piace creare esperienze uniche e coinvolgenti per gli ospiti, che mettono in risalto la cucina e la distillazione. Ha creato whisky innovativi e partecipato a collaborazioni globali con brand come Plantation Rum, Amaro Nonino e Blackberry Farm. Per la prima volta, sotto la guida e la creatività di Callaway, la Bardstown Bourbon Company ha ricevuto il doppio oro al San Francisco World Spirits Competition per le sue Fusion Series, Discovery Series e Collaborative Series.
4. Penny Noe Stevens - si è dedicata per più di 30 anni all’ospitalità. Master Bourbon Taster, certificata anche per il galateo e l'oratoria professionale, fa vivere esperienze uniche. Grazie al suo stile inconfondibile e alla sua creatività, viene incaricata dalle aziende di ricercare l'essenza strategica del brand, e per questo è stata inserita nella Bourbon Hall of Fame 2019 e nella Whisky Magazine Hall of Fame 2020. È l'unica donna al mondo a essere stata inserita in entrambe le Hall of Fame.
Zoya Vora-Shah, Scottsdale
The Wine Collective of Scottsdale punta i riflettori sui vini dei vigneti dell'Arizona.
Scottsdale è diventata un polo di attrazione per gli enofili curiosi di esplorare il territorio dello Stato: The Wine Collective of Scottsdale, inaugurato ad aprile, è l'unica spazio che propone sia degustazione che vendita al dettaglio del centro città, e che presenta quasi esclusivamente una varietà di prodotti di qualità dell'Arizona. E proprio per l'estate offre una serie di promozioni per i locali.
La proprietaria Zoya Vora-Shah è una veterana del settore vinicolo, che seleziona personalmente ogni bottiglia e propone un’esperienza educativa e divertente. Il suo obiettivo è quello di far conoscere agli appassionati di vino il meglio che l'Arizona ha da offrire, mantenendo i prezzi ragionevoli: un calice parte da 8€ e la maggior parte delle bottiglie si aggira intorno ai 30€. "Ci sono tanti vini eccellenti in Arizona", ha affermato Vora-Shah. "Ma non tutti li conoscono o sanno quali provare. Volevo una tasting room che servisse quasi al 100% vini locali. Per questo ho aperto The Wine Collective". (Le uniche selezioni che non provengono dall'Arizona sono gli spumanti di Gruet in New Mexico).
Vora-Shah è immigrata negli Stati Uniti da Mumbai e ha lavorato come rappresentante di vini in Florida, Washington, D.C., Phoenix e New Mexico negli anni 2000. Nel 2011 ha acquistato My Wine Cellar ad Ahwatukee (ora The Cellar) dal precedente proprietario e nel 2013 ha aperto un locale gemello, MWC Wine Bar a Gilbert. Alla fine ha venduto entrambe le attività per concentrarsi su altre opportunità. "Contro ogni previsione, ho avuto successo", afferma Vora-Shah. "Sono arrivata qui a 18 anni. L'inglese è la mia quarta lingua. Ho girato molto e Phoenix è l'ottavo posto in cui ho vissuto da quando sono arrivata negli Stati Uniti. Sono qui da 16 anni. Penso di potermi definire una persona del posto".
Dopo aver cambiato direzione, prima nel settore immobiliare e poi in quello della cannabis terapeutica, l'uva l'ha attirata di nuovo e ha accettato un lavoro nella sala degustazione di un'azienda vinicola di Scottsdale. "Quel lavoro ha cambiato tutto per me", ricorda. "Ero così entusiasta dall'emergere di tanti vini dell'Arizona. Ho ricominciato a pensare di lanciare la mia attività". Ora, Vora-Shah è già impegnata presso The Wine Collective of Scottsdale, dove organizza feste e una serie di incontri mensili con i produttori, il primo dei quali è andato sold out a maggio. È entrata a far parte dello Scottsdale Wine Trail, una mezza dozzina di sale degustazione di vini dell'Arizona a pochi passi dalla sua attività. A gennaio 2023 Zoya ha avviato il suo Wine Club, solo per gli abitanti del luogo.