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Il Made in Italy adotta il "gusto sostenibile"
Negli ultimi dieci anni il settore alimentare ha contenuto le emissioni di CO2 di oltre il 30%
Riduzione dei consumi di acqua di circa il 30/40% nell'arco degli ultimi venti anni. Un risparmio energetico di circa il 15%20% e tagli nell'intensità delle emissioni di CO2 di circa il 30% nel corso dell'ultimo decennio. Sempre rispetto a 10 anni fa si sono ridotti del 40% il peso e il volume degli imballaggi utilizzati e si sono ridotti del 17% i costi relativi al loro trasporto, incrementando del 10% la quantità del materiale riutilizzato.
Sono i dati raccolti alla vigilia dell'apertura degli stabilimenti al pubblico con la quarta edizione di "Apertamente" (8-15 novembre) dal Centro studi di Federalimentare sull'attività compiuta dall'industria alimentare negli ultimi ani con l'obiettivo di salvaguardare l'ambiente e perseguire la finalità di uno sviluppo sostenibile e che trova particolarmente attenta la metà dei consumatori italiani (54,1%)
Un tema dunque che Federalimente propone all'interno di "Apertamente" con il tema del "Gusto sostenibile" e che è giustificato dall''attenzione data alla problematica dall''industria alimentare. L'industria è spiegato infatti dalla Federazione italiana dell'industria alimentare - è responsabile di appena l'1,5% dei consumi totali di energia e sempre dell'1,5% delle emissioni totali di gas con effetto serra. A questo va aggiunto che solo l'11% del totale delle emissioni di CO2 (la metà spetta all'agricoltura e il 18% ai consumatori) fa capo all'industria alimentare.