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Il New York Times accusa l'extravergine tricolore di falsa qualità
Mediante una infografica interattiva a cura di Nicholas Blechman il giornale della Grande Mela segnala che l'olio italiano è spesso adulterato e mescolato con un prodotto meno nobile
Roma- L’extravergine made in Italy finisce nel tritacarne mediatico del New York Times. L’importante giornale della Grande Mela sferza un attacco durissimo contro le produzioni italiane accusandole di essere adulterate e dunque non di vera qualità. Un vero colpo basso a uno dei prodotti principi della dieta mediterranea, all’export made in Italy e per certi versi ai templi del gusto e dell’eccellenza italiana come Eataly New York, ormai vanto e orgoglio nazionale dell'alimentare tricolore. Insomma, anche conoscendo i limiti e le zone d'ombra del settore, può considerarsi un vero danno all'immagine agricola dell'Italia.
Una infografica interattiva curata da Nicholas Blechman, sulla base del testo di un blogger, Tom Mueller, si scaglia contro il nostro extravergine d'oliva di essere dicendo che nella maggior parte dei casi, il prodotto è adulterato e mescolato con olii meno nobili. L'articolo postato sul sito del giornale, e' intitolato 'Extra Virgin Suicide', una parafrasi del titolo del primo film di Sofia Coppola, ''The Virgin Suicide'', tradotto in italiano 'Il giardino delle vergini suicide'. Quindi un macabro simbolo del veleno, ma al posto del classico teschio, una oliva, con accanto due ossa incrociate. E poi, come sottotitolo: ''L'adulterazione dell'olio d'oliva italiano''.
Senza citare alcuna fonte ufficiale l'infografica sostiene che gran parte dell'olio venduto come italiano viene in realta' da Spagna, Marocco e Tunisia. Viene spiegato quindi che viene 'tagliato' con olio piu' scadente e persino con clorofilla per il colore, colorante e beta-carotene per il sapore, e trasportato al porto di Napoli, dove viene mischiato con altri olii di bassa qualità, non di oliva. Le bottiglie – si specifica- vengono marchiate con il simbolo dell'Extra vergine' e del 'Made in Italy'. E in Usa, secondo il Nyt, circa il 69% arriva 'adulterato'.
Il New York Times rammenta inoltre che esiste un corpo speciale dei Carabinieri specializzato nella lotta alle frodi alimentari. Viene sostenuto però che i test di laboratorio sono facilmente falsificabili e che la Polizia si basa sul semplice odorato. ''Gli agenti regolarmente fanno dei raid contro queste raffinerie per cercare di mettere a regola il settore, tuttavia - incalza il giornale - i produttori, grazie alle loro connessioni con politici potenti, sono raramente indagati dalla legge''. ''Tutte queste frodi - conclude - hanno cosi' fatto precipitare il prezzo dell'olio d'oliva. Produttori corrotti hanno rovinato se' stessi, commettendo di fatto una sorta di suicidio economico''.