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Il Prosecco mette fuori gioco quattrocento imitazioni nell'arco di due anni
Presentato dai tre consorzi che tutelano la denominazione il consuntivo delle attività di lotta alle irregolarità e contrasto al marchio
Roma- Troppo, tante, ma le truffe rilevate ai danni di uno dei prodotti simbolo del made in Italy sono state tutte stoppate. Il “Sistema Prosecco” fa il bilancio dei suoi primi due anni di lotta alla contraffazione con risultati all’insegna dell’efficienza. Il consuntivo delle attività di lotta alle irregolarità, che vanno, per citare alcuni casi, dal falso prosecco in lattina, al falso prosecco alla spina fino al falso prosecco rosè, parla di 400 segnalazioni di irregolarità fatte all’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) nel periodo 1 dicembre 2014- 21 giugno 2016.
Attualmente i tre organismi di tutela (Consorzio Doc Prosecco, Consorzio Docg Asolo Prosecco e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco) che si sono uniti nella società Sistema Prosecco nel 2014 per effettuare attività di monitoraggio internazionale e contrasto a marchi che impropriamente utilizzano il termine Prosecco con nomi imitativi rappresentano un produzione di 500 milioni di bottiglie per un fatturato di 2 miliardi. Il costo del sistema di controllo messo in piedi gli interventi di tutela- segnala invece il presidente Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco Doc (355 milioni di bottiglie nel 2015), è di 500mila euro.
Tra le ultimissime novità messe in campo per bloccare la contraffazione c’ è il protocollo d’intesa siglato dall’Icqrf che riguarda la Germania (uno dei Paesi maggiormente interessati dalla presenza di fenomeni lesivi del Prosecco) e che permette a Sistema Prosecco -con il supporto del ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali- di trasmettere le segnalazioni di eventuali condotte lesive alle stesse autorità tedesche chiedendone direttamente la correzione. Allo stesso sul tavolo dei problemi irrisolti i casi di Moldavia e Ucraina: nel primo Paese è stato raggiunto il riconoscimento della denominazione, mentre nel secondo è stato registrato il marchio, tutto ciò ancora però non salva totalmente la produzione made in Italy da possibili truffe. In questo contesto- si legge in una nota- è stato inoltre fondamentale per l’implementazione della tutela a livello internazionale, il supporto del ministero per lo Sviluppo economico (Mise) nel facilitare la protezione del Prosecco in alcuni importanti accordi bilaterali. In particolare con il Vietnam (al quale Australia e Nuova Zelanda si erano opposte), la Cina e l’Australia.