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Il board di Parmalat boccia l’opa Lactalis
Per il Cda il prezzo per azione dell’Offerta pubblica di acquisto non rappresenta il valore economico del Gruppo di Collecchio. Il giudizio negativo non indiderà però sul proseguimento dell'operazione economica
Roma - Parmalat respinge al mittente il prezzo dell’Offerta pubblica di acquisto (Opa) fatta dal gruppo alimentare Lactalis. Per il Consiglio di amministrazione (Cda) del gruppo di Collecchio i 2,6 euro per azione “non rappresentano il valore del capitale economico di Parmalat nel contesto di un'operazione di presa di controllo''.
Il giudizio, atteso per oggi, è arrivato – si legge in una nota - dopo ''l'analisi svolta dall'advisor finanziario Goldman Sachs International''.
Per Parmalat - secondo gli analisti economici e i beni informati - l'offerta - che partirà il prossimo 23 maggio - deve essere rivista all'insù, avvicinandola quindi a quei 2,80 euro pagati per rilevare il 15,4% dai tre fondi nelle scorse settimane. Tutto ciò- spiegano ancora gli addetti ai lavori - significherebbe alzare il controvalore massimo dell'Opa di altri 260 milioni di euro fino a 3,63 miliardi. Una somma - si sostiene ancora - che però i francesi non hanno alcuna intenzione di tirar fuori dalle tasche. Va detto inoltre che quanto espresso dal Cda di Parmalat non è altro che una raccomandazione che non avrà ricadute sullo svolgimento dell'Opa. Operativamente il documento verrà inoltrato a breve alla Consob che dovrà valutarlo per poi renderlo noto al mercato. D'altra parte, la mission dei francesi è quello di chiudere l'offerta almeno col 55% del capitale in modo di centrare una delle condizioni d'efficacia dell'operazione. E se raggiungessero soltanto questa soglia, Lactalis conquisterebbe la maggioranza assoluta di Collecchio limitando peraltro l'intervento delle banche a poco più di un miliardo di euro (anzichè 3,4, nell'ipotetico caso di adesione totalitaria).
Ora il testimone passa al Tar del Lazio che domani si esprimerà sull'esposto presentato dai consumatori (Codacons e l'Associazione Utenti Servizi finanziari, bancari e assicurativi) che avevano chiesto la sospensione dell'Opa sulla base di presunte violazioni del Tuf. Il Codacons ha inviato un esposto al Pm di Milano, Francesco Greco, chiedendo il sequestro del provvedimento col quale la Consob ha autorizzato l'Opa di Lactalis. E' bene ricordare che Greco è il Pm che ha iscritto nel registro degli indagati le tre banche (SocGen, Lazard e Intesa SanPaolo) e i rispettivi manager che hanno gestito la vendita del pacchetto dei fondi esteri a Lactalis.
Intanto dopo la valutazione negativa del consiglio di amministrazione, il titolo Parmalat perde a Piazza Affari lo 0,15% a 2,61 euro
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