Filiera Corta
Il food vale 223 miliardi
Il dato economico di consumo è emerso in occasione della presentazione di Host, il salone dell'Hospitaly in programma alla Fiera di Milano. La ristorazione organizzata in Italia vale 10,4 miliardi
Roma- Vale in Italia 223 miliardi il mercato totale dei consumi alimentari food e beverage: i consumi a casa, ovvero quelli venduti tramite Gdo, e del dettaglio tradizionale sono pari a 151 miliardi di euro, mentre la componente dei consumi fuori casa vale 72 miliardi di euro, pari ormai al 32% dei consumi totali. I dati sono stati ufficializzati in occasione dell’edizione di ottobre di Host, il salone dell'Hospitaly in programma alla Fiera di Milano. La ricerca di mercato, effettuata da Tradelab, segnala che l’italiano è il terzo mercato in Europa e ha ancora spazi di crescita legati anche ai cambiamenti socio-demografici: aumento delle famiglie senza figli, dei single, aumento dell'occupazione femminile, nuovi stili di vita che hanno reso i consumi fuori casa non piu' un bene voluttuario ma quasi essenziale, anche perche' legati al bisogno di socialita'. In media si parla di circa 28 uscite al mese (34 volte per i giovani fino a 34 anni, principali fruitori del mercato fuori casa).
Per aree il mercato dei ristoranti - circa 110 mila - e' il mercato piu' importante e vale circa 33 miliardi di euro, che arrivano a 36 miliardi considerando anche i circa 31.000 take away. I quasi 130.000 bar sviluppano 20 miliardi di euro di fatturato. La ristorazione organizzata in Italia vale 10,4 miliardi: il peso maggiore e' ricoperto dalla ristorazione collettiva, mentre bar e ristoranti in catena (la cosiddetta ristorazione commerciale) ha ancora un ruolo meno rilevante rispetto ad altri Paesi europei. Il bar tradizionale e' il luogo piu' frequentato, poi le pizzerie; a seguire i bar/pasticceria, i ristoranti/trattorie con una spesa sotto i 30 euro. Il consumatore infine attribuisce molta importanza alla gran parte degli elementi che caratterizzano l'offerta: i due primi valori pero' sono riassumibili nel rapporto qualita'-prezzo.