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Il panettone a Natale non può mancare. Meglio se artigianale. Ecco i migliori

Il dolce tipico delle feste piace e non solo a Milano, tanto che se ne producono di buoni in tutta Italia. Ne abbiamo scelti alcuni dopo averne degustati più di 50 alla manifestazione Tenzone Panettone

Milano-La leggenda più accreditata vuole che, alla vigilia di Natale,  il capocuoco della cucina di Ludovico il Moro bruciasse il dolce preparato per il banchetto ducale. Lo sguattero Toni sacrificò il panetto di lievito madre che aveva tenuto per sé. Lo lavorò a più riprese con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi, fino ad ottenere un impasto soffice e assai lievitato. Ottenne un ottimo risultato tanto che Ludovico il Moro dette al dolce il nome di  Pan de Toni. Probabilmente, in origine, il panettone era solo un grosso pane, infornato senza l’utilizzo di uno stampo. Fu Angelo Motta a cambiare la storia del dolce meneghino. Nei primi del 900, decise di arricchire di grassi il panettone, fasciandolo con carta paglia, per dargli uno slancio verticale. A rendere celebre il panettone concorse anche Alemagna, che sperimentò la lievitazione naturale. Ma come deve essere il panettone artigianale o industriale? Secondo la Camera di Commercio di Milano, quasi un milanese su due preferisce quello artigianale e tradizionale (ma senza uvetta). La spesa nel 2015 si è aggirata intorno ai 32 milioni di euro, registrando un aumento rispetto al 2014. Il panettone piace e non solo a Milano, tanto che se ne producono di buoni in tutta Italia. Alla manifestazione Tenzone Panettone, svoltasi da pochissimo a Parma, ne abbiamo assaggiati più di 50, ecco i nostri preferiti:

 

Il panettone di Giuliano Baldessari - Ristorante Aqua Crua- Barbarano Vicentino


Nel suo ristorante Aqua Crua il giudice di “Top Chef” e chef Giuliano Baldessari propone un ottimo panettone artigianale. ll morbido impasto è ottenuto grazie ad una lenta lievitazione e all’utilizzo di ingredienti selezionatissimi. Come il lievito madre, che la notte di San Giovanni (23 giugno) è stato rinfrescato anche con l'acqua della rugiada delle montagne trentine del Lagorai. I canditi di cedro, limone e arancia sono fatti con cura artigianale da Giuliano. Per aromatizzare in modo naturale è stata scelta la sapa, uno sciroppo d'uva che si ottiene dal mosto appena pronto. Il panettone da 500 g si può ordinare anche on line sul sito www.aquacrua.it.

 

La Focaccia dedicata a Giuseppe Verdi di Claudio Gatti

La grande novità da provare durante le feste natalizie è sicuramente la Focaccia dedicata a Giuseppe Verdi presentata dal pasticciere Claudio Gatti alla manifestazione Re Panettone. Una delizia che anticipa la produzione di altre cinque focacce dedicate alle migliori cinque opere di Verdi: Aida, Nabucco, Rigoletto, Traviata, Trovatore. Giuseppe Verdi andava pazzo per la spongata di Busseto, una torta dalla farcitura morbida molto speziata. Claudio Gatti si è ispirato proprio a tale dolce per creare la sua Focaccia. “Dopo la cottura- ci racconta Claudio- viene iniettato nel dolce uno sciroppo di Lambrusco aromatizzato con diverse spezie e sapori come lo zenzero, i chiodi di garofano, il pepe nero, la cannella e la noce moscata”. Perché Focaccia e non panettone? “Il dolce contiene solo il 10 percento di grassi, a differenza di quanto prescritto dal disciplinare che prevede che il panettone, per essere definito tale, debba contenerne almeno il 30%”. La Focaccia ha sapori semplici e rustici, che parlano della terra che li ha visti nascere e si abbinano perfettamente con il Natale: arancio candito, cioccolato, lambrusco e spezie, tanto amate da Verdi.

Il panettone “Antica Tradizione” di Claudio Ferrandi- Pasticceria Gelateria Ferrandi- Gorle, (Bg)

Claudio Ferrandi, giovane pasticciere con la passione per l’arte della lavorazione dello zucchero, presenta ogni anno un panettone studiato per migliorare l’offerta del suo locale. Quest’anno è la volta di “Antica Tradizione”, un panettone classico che riscopre i vecchi sapori di una volta. “Utilizzo- ci racconta Claudio-  lievito madre di pasta acida, una farina di solo grano italiano, burro francese, tuorli freschi, miele biologico mandarini di Ciaculli, arance di  Sicilia, vaniglia del Madagascar, scorza d 'arancia al naturale e uvetta australiana. Ho studiato per più di un anno all’elaborazione di questa ricetta per ottenere un risultato che mi soddisfacesse.  Oltre a questa proposta, produco panettone al cioccolato, pere e cioccolato, cioccolato bianco e marron glacé, frutti di bosco e cioccolato bianco, panettone sacher impastato con una massa di cacao e albicocche semicandite. Naturalmente ripropongo anche  la grande novità 2015: il nostro “winter queen panettone alla Birra regina d'inverno Elav e gocce di cioccolato ricoperto al cioccolato” venduto in abbinamento ad una birra scura al profumo di more. Grande successo registra poi il nostro “luppolone di Natale” realizzato in esclusiva  per il birrificio Elav oltre alla classica veneziana con scorza d'arancio e pandoro”.

 

Il panettone del Panificio Vicentini- Breganze

Il Panificio Vicentini ha una storia di 50 anni di esperienza. Oggi conta cinque punti vendita in provincia di Vicenza e l'impegno dell’intera famiglia. A Natale accanto a pandoro e panettone classici arrivano altri prodotti per le feste. Come il Panettone Gran Paradiso, con marroni e noci; per chi cerca gusti più delicati c'è il panettone o il panfrutto pere e mascarpone; per chi vuole qualcosa di originale il panettone con farina integrale, mele e cioccolato; con le albicocche oppure al gianduia. Tutti i lievitati hanno in comune che sono realizzati seguendo metodi artigianali e utilizzano solo farine scelte e lievito madre. Nel 2016 il Panificio Vicentini si è aggiudicato il riconoscimento “Panettone d’Autore” attribuito dal Richemont Club Italia (www.vicentini.it).

 

“Adotta una Guglia. Scolpisci il tuo nome nella storia” : il panettone Cova per il Duomo

G.Cova & C., il brand che da 86 anni tramanda la ricetta tradizionale del “Panetun de Milan”, ha creato la Linea Duomo, una collezione esclusiva di panettoni e pandoro che celebra un importante sodalizio con la  Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano per sostenere la campagna di raccolta fondi nata per la salvaguardia e la tutela del monumento simbolo della città nel mondo.  G.Cova & C. aderisce così all’iniziativa “Adotta una Guglia. Scolpisci il tuo nome nella storia”. Una sinergia importante, quella attivata con la secolare istituzione che da oltre 600 anni si prende cura della Cattedrale, nata dalla volontà di diffondere gli straordinari tesori di storia, arte e fede del Duomo di Milano attraverso il restauro delle sue 135 guglie. Oltre al panettone Classico e al pandoro Classico, nella Linea Duomo troviamo il panettone pere e cioccolato, ai marrons glacés, all’ananas, al cioccolato con pezzi di cioccolata fondente e granella di cioccolato, farcito con crema di pistacchio, ai frutti di bosco e farcito con crema al limoncello. Da segnalare inoltre le confezioni, allegre e colorate, da quelle con incarto ruvido uso mano, a quelle di latta e alle scatole regalo, ispirate ad una originale grafica rivisitata Anni Trenta. Recentemente il Panettone Classico G. Cova & C. ha ricevuto il premio Superior Taste Award iTQi con tre stelle d’oro, marchio di qualità sul gusto rilasciato da esperti, opinion leader, sommelier e chef stellati Michelin provenienti da 17 Paesi del mondo.

Il panettone“Omaggio a Milano” di Daniel Canzian- Ristorante Daniel- Milano

Daniel Canzian, del Ristorante Daniel di Milano, crea per il Natale 2016 il panettone con riso e zafferano per celebrare Milano, la sua città d'adozione. Lo fa utilizzando due ingredienti rappresentativi della cultura meneghina: lo zafferano e il riso. Il panettone “Omaggio a Milano” è una vera dichiarazione di amore per una città che ultimamente può dirsi finalmente europea. Il panettone di Daniel Canzian, arricchendo la ricetta originale con zafferano e riso, conferisce carattere e raffinatezza al dolce milanese, emblema della tradizione natalizia. Lo zafferano, la spezia internazionale più pregiata al mondo, regala profumo all'impasto, che è ulteriormente arricchito dall’uso del riso. Il risultato è un panettone al 100% milanese, soffice e profumato, pronto a raccontarsi e a rappresentare il vero Made in Italy nel mondo. La cura estrema per la materia prima che contraddistingue la cucina dello chef si ritrova in questo prodotto artigianale prelibato, che conquista per gusto e leggerezza.

I panettoni in vaso cottura di D&G Patisserie- Selvazzano (Pd)

Denis Dianin, maestro dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani ci aveva stupito nel 2015, in occasione di Expo, presentandoci il panettone in vasocottura, distruito e selezionato da Bonverre. La tecnica della vasocottura si realizza con un vaso in vetro al posto del pirottino di cartone: la lenta lievitazione naturale con lievito madre mantiene le caratteristiche chimico/fisiche ed organolettiche del dolce, aggiungendo il vantaggio di una maggiore durata. Grazie al sottovuoto, viene infatti conservata la freschezza e la giusta umidità del panettone, mettendolo al riparo anche da cariche batteriche e da sbalzi termici che possono comprometterne la qualità. Oltre al classico milanese, possiamo ora scegliere un panettone arancia e cioccolato; fragoline di bosco e cioccolato bianco; amarene pistacchio e limone; cioccolato bianco, fava tonka e albicocca e una Limited Edition alla mela, noce pecan,datteri, albicocca e fichi bianchi cilentani. E’ possibile acquistarli on line: www.degpatisserie.it.

 

Pasticceria- Caffé Panzera, dal 1931 : il sapore del vero panettone di Milano- Milano

Per Lorenzo Panzera della Pasticceria- Caffé Panzera, dal 1931 “il vero panettone è quello di Milano, fatto con farina, uova, zucchero, burro, lievito madre, uvetta e canditi e fatto lievitare per 30 ore. La ricetta che noi proponiamo è ancora quella di nonno Ampelio, sempre la stessa dal 1910. Io sono uno strenuo difensore della ricetta classica. Può essere proposto in modo differente, ma sarebbe più giusto chiamarlo in altro modo. Il panettone di pasticceria deve essere sempre fresco, non deve essere venduto oltre i 20 giorni dalla produzione”. E per chi non ama i canditi? “Noi lo proponiamo con dei marrons glacés al posto dell’uvetta”. Ora la  Pasticceria- Caffé Panzera, dal 1931 lo propone in versione “freschissima”, ovvero il cliente lo potrà richiedere appena prodotto. Il panettone classico è ottimo anche da gustare a colazione o come dessert accompagnato da una crema al mascarpone.

Vergani e la limited edition con le icone milanesi

Vergani, che produce il panettone a Milano dal 1944, ha deciso di dedicare alla città una limited edition per i simboli più iconici ma talvolta anche meno noti, far rivivere la storia meneghina attraverso le Capsule Collection: la prima edizione sarà dedicata al Gamba de Legn', il mitico tram a vapore che dal 1878 al 1957 collegava Milano con la sua provincia.

Fiasconaro, il siciliano più amato a Milano

Pochi giorni fa un nuovo riconoscimento è stato consegnato al Maestro Pasticcere Nicola Fiasconaro dall'Associazione La Tua Milano, simboleggiato da un'immagine su legno dell' antica sede dello stabilimento Alemagna, l'azienda che a partire dagli anni 20, sotto la guida di Gioacchino Alemagna, ha fatto la storia del settore dolciario italiano. I panettoni di Fiasconaro sono ormai una certezza anche per i milanesi più tradizionalisti.

Pasticceria Taveggia pensa ai millennials

Dal 1909 pasticceria Taveggia fa ingolosire i milanesi e per Natale ha creato cinque panettoni in edizione speciale, per abbinare la tradizione alla creatività degli chef stellati: Andrea Berton del ristorante Berton di Milano, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore di Senigallia e Luca Marchini de L'erba del re di Modena e del Pavarotti Museum&Restaurant di Milano hanno realizzato delle vere e proprie opere d'arte utilizzando ingredienti inusuali. Infine un'attenzione ai millennials (i nati tra il 1980 e il 2000) per loro la confezione “Keep calm and call Santa”: perché il panettone è democratico e adatto a tutti.

L'indecisione tra panettone e Sacher

Storica insegna anche quella della pasticceria Martesana, fondata e condotta dal 1966 da Enzo Santoro, ora anche in via Paolo Sarpi 62 a Milano, dopo la sede storica in via Cagliero. Il pasticcere, Davide Comaschi, vincitore del World Chocolate Master 2013 e membro dell'Accademia Pasticceri Italiani, per il Natale non può che giocare con il cioccolato: nasce così la fusione tra il classico panettone milanese e il dolce asburgico per eccellenza, la Sacher.

Il panettone che fa toccare il paradiso

Dicono che sia celestiale il “panettone paradiso” del maestro pasticcere Achille Zoia, un impasto morbido e fragrante con l'aggiunta di uvetta, noci e gocce di cioccolato, guarnito con una glassa a base di zucchero, mandorle, nocciole e poco cacao. A Cologno Monzese (in provincia di Milano) si sono fatti le ossa alcuni tra i più famosi pasticceri ed esperti di lievitazione di tutta Italia, tanto che Achille Zoia, al pari di Iginio Massari, è riconosciuto come uno dei padri della pasticceria moderna. Classe 1936, da sempre nella sua pasticceria: qui si trova il paradiso.

Da Roscioli non si sbaglia, a Roma

Tutto è iniziato quando Marco Roscioli ha rilevato un antico forno in via dei Chiavari nel 1824: qui si mescola l'impasto del lievitato con la storia della città eterna, rendendo il panettone tra i prodotti più apprezzati dai romani da sempre. La lenta lievitazione naturale è assistita dagli sguardi dei passanti e dei turisti che osservano incuriositi la lunga fila di panettoni appesi. Quest'anno un interessante connubio tra dolce e salato: il panettone noci e tartufo, per esperienze gourmet.

Knam è total white

Ernest Knam ama profondamente il Natale in tutte le sue forme dolciarie: dagli christstollen di casa agli scones inglesi fino al panettone che ha ribattezzato con la sua firma, il knamettone. In edizione limitata il knamettone è “total white” e sicuramente molto particolare, per appassionati gourmet: ricoperto da cioccolato bianco con yuzu, lime e aloe vera.

Dipinti a mano, come abiti sartoriali

Marchesi triplica, mantenendo l'eccellenza nel nome e nella qualità nonostante la recente acquisizione del gruppo Prada: fondata nel 1824, oltre alla sede storica, situata in un palazzo settecentesco in via Santa Maria alla Porta, in zona Magenta, nel settembre 2015 ha aperto i battenti in via Monte Napoleone e nel settembre dell'anno successivo ha acquisito una spettacolare pasticceria con vista in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Oltre al tradizione panettone, per questo Natale Marchesi propone panettoni decorati in ghiaccia reale o dipinti a mano con i classici soggetti natalizi disponibili su ordinazione.

Il panettone salato cilentano

C'è chi cerca un panettone salato per un Natale diverso dai soliti, ma che racchiuda tutti i sapori tradizionali e mediterranei della terra del Cilento: direttamente dalle mani del maestro Ampi Salvatore De Riso, il panettone cilentano conquista al primo morso: preparato con burro di bufala e farcito con fichi bianchi del Cilento, noci, nocciole e miele, arricchito da un profumo di finocchietto selvatico.

Alfonso Pepe e il limoncello

Alfonso Pepe ha vinto il titolo di panettone più buono dell'anno al Re Panettone per il concorso Gazza Golosa. Ogni suo panettone conquista, come sarà per il neonato panetùn al limoncello? 36 ore di lievitazione e le sapienti cure di uno dei più noti maestri del Lievito Madre danno una garanzia non indifferente.

Tra i migliori young pastry chef

Andrea Tortora, pasticciere del St. Hubertus Rosa Alpina, nominato come migliore pastry chef per il Gambero Rosso e migliore chef Pasticciere per Identità Golose, scuola Norbert Niederkofler, ha creato un panettone classico ma dal design ricercato, venduto in una latta firmata dall'illustratore Gio Pastori. Qualcosa durerà anche oltre le feste.

Il panettone che dà emozioni

Anna Sartori ha una filosofia che si sposa da quest'anno con il metodo FEIS®: «l'uomo ha un rapporto con il cibo di tipo fisico ma anche emozionale, intellettuale e spirituale, cerchiamo di mettere in luce per ogni nostro prodotto tutti e quattro questi aspetti, che ritengo fondamentali, ma, a seconda di quale approccio si predilige sono state create le linee tradizionali, emozionali e d'avanguardia. Tra gli emozionali sono stati davvero accattivanti la castagnetta e l'evoluzione del panettone al cioccolato, il Moretto. Tra i panettoni d'avanguardia, invece, l'Alto Adige esprime gli aromi delle valli alpine, con gocce di mandorla e pere sciroppate e il Coffee Break, per un connubio ben riuscito tra l'acido e l'amaro. Anna e Giuseppe Colombo da Erba (Como) infondono la loro filosofia in tutta Italia, emozionando al primo morso.

Il panettone essenziale

Al Mercato del Suffragio a Milano, Davide Longoni, già esperto panificatore, desidera tornare all'essenzialità, con un panettone senza aromi e canditi e un processo di lievitazione che dura oltre 48 ore.

I sottovuoti emiliani

Ingredienti insoliti e cottura sottovuoto per Simone De Feo, maestro gelatiere della gelateria Cremeria Capolinea di Reggio Emilia: cioccolato e mou al gusto di caramello, al cioccolato e zenzero candito, all'ananas candito e rosmarino, alle albicocche candite e rosmarino, alla farina integrale con passata di pere, cannella e uvetta di Zibibbo, e quello al basilico e limone.

A Ferrara una perla di panettone

In quel di Ferrara al Chocolat il maestro pasticcere Cristiano Pirani presenta due gioielli con 60 ore di lievitazione: mele, zenzero e cannella e glassa al cacao e mandorle a lamelle per il primo; impasto con zucchero muscovado, che gli conferisce una nota aromatica di liquirizia, con cioccolato al latte, arancio candito a cubetti e pasta di limone per esaltare i sentori di liquirizia e agrumi, il tutto coperto da glassa al cacao con granella di nocciole per il secondo.

I Cerea fanno panettoni a 3 stelle (Michelin)

Lievito madre e tre rinfreschi, come le stelle Michelin che porta il blasonato Da Vittorio. Chicco Cerea è classico nella sua cucina e così nel suo panettone, di ottima fattura e leggiadra sostanza: «Utilizziamo farine contenenti il germe del chicco di frumento per un ulteriore apporto proteico, che andrà a beneficio del lievito in fase di lievitazione. Usiamo poi burro ottenuto da affioramento per un aroma più persistente, in parte sostituito da burro liquido da deframmentazione naturale, per donare al prodotto in fase di degustazione una consistenza al palato più fondente. Miele di zagara per rimanere in sintonia con le fresche e persistenti note agrumate che compongono questo dolce». Il classico non perde mai attrattiva.

Se il bio è anche buono

Bio e sano sono due aggettivi che molto spesso rendono anche i dolci non così appaganti come ci si aspetterebbe. Fior di Loto è riuscito a trovare la quadra: il soffice Natale di farro bio, il panettone glassato bio e il dolce Natale con crema al cioccolato bio rispecchiano entrambe le esigenze. E per chi non si accontenta anche il Dolce Natale Zero % Glutine bio dolcificato con zucchero di canna e il dolce Natale 100% vegetale bio, senza olio di palma e dolcificato con sciroppo d'agave bio potrebbero fare al caso vostro.

Attilio Servi e il panettone gourmet

Attilio Servi, romano di Pomezia, ama per sua natura i sapori forti e per questo Natale ha preparato una saporita Focaccia del Contadino: una variante salata del classico dolce natalizio, i cui ingredienti principe sono le pere e il Parmigiano Reggiano Dop.

Il panettone esotico di Peck

Da Peck il Natale diventa esotico: il tocco lo dà il pasticcere Galileo Reposo per il suo arancia, ananas e zenzero. Un soffice impasto dalla lunga lievitazione arricchito da pregiati filetti di zenzero, cubetti di ananas e scorzette d'arancia di Sicilia canditi a fresco con zucchero di canna, nella gastronomia più blasonata di Milano si assapora il sole.

Il panettone alle rose di Loison

Il pasticcere Dario Loison di Costabissara (Vi), anche quest'anno stupisce con una novità: il panettone alla rosa, unico e prezioso grazie al sapiente blend tra Rosa Damascena, coltivata sin dai tempi dei persiani per l'inebriante e delicato profumo e lo sciroppo di rose liguri (presidio Slow Food), ricavato da un'antica e rinomata tradizione della lavorazione dei petali di rosa che risale addirittura al 1600. Secondo il Presidio sono utilizzati petali di rose coltivate lontano da fonti di inquinamento e in modo sostenibile. Un omaggio dedicato alla moglie Sonia Pilla che cura tutto il packaging dei panettoni Loison, con le collezioni che si possono trovare al Loison Museum.

Panetton ubriaco di Fraccaro Spumadoro

Il lievito madre del panettone Fraccaro Spumadoro esige una lievitazione lenta e naturale che dura più di 72 ore, ma vale la pena aspettare per assaggiare i due gusti dell'anno: il panettone dal morbido impasto senza uvetta e canditi e arricchito con una crema al torroncino dai sapori decisi ed eleganti e lo sposalizio con un prodotto d'eccellenza del territorio, la “Grappa Riserva” dell'azienda Villa de Varda, prodotta dalla storica azienda di Mezzolombardo in Provincia di Trento.

Il panettone si fa sfogliatella, caprese e cassata 


Il panettone è la base, poi si trova il gusto di sfogliatella, di caprese e di cassata nei golosi morsi ai dolci di De Vivo: una passione sfrenata per la Campania e per i suoi prodotti a chilometro zero. La novità dell'anno è il Pan gelso, profumato ai gelsi del Vesuvio canditi e mentuccia cristallizzata che dona freschezza all'impasto. Il pasticcere Vincenzo Faella ne inventa una nuova ogni anno, il prossimo si dedicherà al panettone-pizza? Nel frattempo le gocce di ricotta e la pasta di mandorle candite del Pan cassata o l'impasto di semola, ricotta e canditi del Pan sfogliatella accompagna con gaudio questo Natale.

Ginger bread per Natale

Mario Bacilieri dell'omonima pasticceria in provincia di Varese usa solo farine biologiche (grani antichi, farro, kamut, d'avena, farina gialla e di castagno) per un impasto che richiede dalle 36 alle 48 ore di lievitazione. La novità dell'anno è il ginger bread: panettone a tutti gli effetti ma con aggiunta di zenzero, cioccolato, cannella e noci per richiamare i sapori del Natale.

Vincenzo Tiri e la tripla lievitazione


Tripla lievitazione e almeno quaranta ore prima di essere pronto, per la Gazza Golosa il panettone migliore d'Italia è il suo, ma non è meneghino, il tocco è quello meridionale (della Basilicata) con le scorze d'arancia di Tursi, altro paesino lucano, candite personalmente da Vincenzo Tiri.

I tre gemelli di Gino Fabbri 


Delizia, divino e nuvola: sono i tre gemelli tanto amati dal pasticcere Gino Fabbri, istituzione a Bologna per una tappa fortunata prima di entrata alla vicina fiera per un congresso. Delizia seduce con morbide albicocche candite e tenera pasta di mandorle, Divino invece accontenta i più golosi con gocce di cioccolato fondente e pasta d'arancia, mentre per chi ama la delicatezza Nuvola, con la sola pasta di agrumi, permette di assaggiare una fetta in più anche dopo un imponente pranzo di Natale.

Classicità da boulangerie parigina Da Giacomo 


Elena e Giulia Monti, due donne con una passione sfrenata per la pasticceria, avrebbero potuto prendere in mano dal padre la gestione del ristorante di pesce Da Giacomo in via Sottocorno a Milano, ma loro sono innamorate del lato dolce della ristorazione, con una predilezione per le boulangeries parigine: la loro pasticceria vanta un elegante soffitto affrescato a fiori della metà dell' 800. «Mi emoziona il profumo che sprigiona un panettone appena tagliato: la cremosità del burro e i sentori dell' arancio» racconta Elena. Solo tradizione da Giacomo ma esportata in tutta Italia.

A Verona non solo pandori


Anche se la sede è a Verona, il panettone di Lorenzetti combatte senza batter ciglio contro i pasticceri meneghini: 50 ore dal primo impasto per il classico con macedonia di frutta e uvetta sultanina ma si trova anche nelle versioni alla gianduia e al particolare recioto, vino della zona. Per chi volesse provare qualcosa di unico l'Agostin un lievitato molto simile al panettone dal marchio registrato e al delicato al profumo di limone può concludere l'excursus sui lievitati.

                                                                      

                                                                                                                                          Camilla Rocca

 

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in data:24/12/2016

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